(FOTO) Cagliari, a Palazzo Doglio un hotel di lusso, nuove piazze, ristoranti e pasticcerie
Palazzo Doglio e la riqualificazione dell'area della Basilica di San Saturnino - Foto di Matteo Lecis Cocco Ortu 7
A presentare il progetto il consigliere Pd e candidato alle primarie per il candidato sindaco del centrosinistra Matteo Lecis Cocco-Ortu.
«Dopo l’approvazione della riqualificazione della Scala di Ferro, che tornerà ad essere un albergo di alto livello in cambio della gestione della musealizzazione dell’area archeologica sottostante e dell’uso pubblico dei parcheggi è arrivata oggi in aula la proposta di Programma integrato per la riqualificazione urbana del comparto che ricomprende il complesso edilizio denominato “Palazzo Doglio e la Basilica paleocristiana di San Saturnino”». L’annuncio è del presidente della Commissione Urbanistica del Comune di Cagliari e candidato alle primarie del centrosinistra Matteo Lecis Cocco-Ortu.
«Sarà realizzato un albergo di grande pregio e un insieme di interventi di valorizzazione dei beni storico-monumentali presenti nel comparto» aggiunge il consigliere comunale Pd.
«Abbiamo dato il positivo parere del Consiglio Comunale alla riqualificazione di Palazzo Doglio per la realizzazione di un albergo a cinque stelle, con una valutazione dei benefici pubblici e delle convenienze private dell’investimento – spiega Lecis Cocco-Ortu -. In cambio delle modifiche richieste all’immobile saranno realizzati i lavori di riqualificazione di piazza San Cosimo, l’illuminazione della Basilica di San Saturnino e delle vie limitrofe, la realizzazione di una piazza lineare in vico Logudoro e la creazione di una piazza privata ad uso pubblico all’interno della corte su cui si affacceranno il ristorante del Forte Village, altri ristoranti e pasticcerie, la rigenerazione di piazza Ichnusa e la riqualificazione del “teatro celato” tra via Logudoro e via San Lucifero».

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Lo sfruttamento del lavoro cancella la dignità della persona: la Regione per sensibilizzare i giovani

1°maggio: le voci del futuro. Il lavoro di oggi, la società di domani.
La Regione autonoma della Sardegna, Assessorato del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, in occasione del I° Maggio, Festa del Lavoro, promuove alcune iniziative volte a sensibilizzare la cittadinanza e, in particolare, le nuove generazioni, sul tema dello sfruttamento lavorativo e del rispetto della dignità della persona.
Le iniziative si inseriscono nell’ambito della nuova edizione 2025 della Campagna di Comunicazione realizzata dalla Regione Sardegna intitolata “Nessuno è straniero all’Umanità”, con l’intento di sensibilizzare, in particolare, le nuove generazioni alla cultura del rispetto e della non violenza con l’obiettivo di “combattere” stereotipi e pregiudizi, contrastare l’incitamento all’odio ed errate narrazioni contro la migrazione attraverso una comunicazione consapevole ed efficace. Le iniziative intendono, altresì, promuovere una riflessione sulla mancanza di lavoro, che continua ad essere un problema endemico della nostra regione, ma anche sulla difficoltà che molte aziende sarde hanno nel trovare lavoratori.
Nell’ultimo anno la quota di lavoratori introvabili sul totale delle assunzioni previste è aumentata di 3 punti percentuali. Le ultime previsioni Unioncamere-Excelsior del 2024 rivelano come il 49,3% delle assunzioni previste siano di difficile reperimento soprattutto a causa della mancanza di candidati (31,3%) e della preparazione inadeguata (14,4%). Questa mancanza di lavoratori è più aggravata in Sardegna, in cui si registra anche un importante problema demografico, per il progressivo invecchiamento della popolazione. In questo quadro, i lavoratori stranieri potrebbero rappresentare una risorsa per il sistema produttivo regionale, contribuendo in settori chiave come l’agricoltura, l’industria, i servizi e l’assistenza alla persona. Tuttavia, nonostante questo, la loro presenza è spesso percepita con diffidenza o addirittura ostilità da una parte della popolazione.
Questa percezione negativa è alimentata da pregiudizi, disinformazione e dalla narrazione di una competizione per le risorse economiche e lavorative, che porta a tensioni sociali. A ciò si aggiungono le reali problematiche di disuguaglianza: molti lavoratori stranieri si trovano impiegati in condizioni di precarietà, con salari inferiori rispetto ai colleghi italiani e con minori tutele contrattuali e diritti sindacali. Questa situazione non solo penalizza i cittadini stranieri, ma contribuisce a un generale abbassamento delle condizioni di lavoro per tutti, alimentando diseguaglianze e sfruttamento. Per superare questi ostacoli, è fondamentale promuovere una cultura dell’inclusione e della valorizzazione della diversità nel mondo del lavoro, riconoscendo il contributo dei lavoratori stranieri come una risorsa per la crescita economica e sociale. Una maggiore consapevolezza e politiche più eque possono garantire un’integrazione lavorativa che favorisca la coesione sociale e il benessere collettivo.
Questi temi generano dibattiti e opinioni molto diverse, soprattutto tra i giovani che si affacciano al mondo del lavoro. Per questo, in occasione del 1° maggio, è stato realizzato un video per raccogliere il loro punto di vista e il confronto con la realtà dei dati: attraverso interviste agli studenti delle scuole superiori, abbiamo provato a capire come i giovani vedono il mondo del lavoro, quali difficoltà immaginano di trovare e cosa pensano della presenza degli immigrati nel mercato del lavoro. Alle loro risposte sono poi stati affiancati dati e statistiche, per costruire un quadro più completo e stimolare una riflessione più consapevole.
Le interviste sono state registrate direttamente nelle scuole, seguendo alcune semplici indicazioni tecniche, con una scheda di domande fisse e un tempo limite per le risposte. Il video finale è stato costruito con le risposte degli studenti, integrato con dati ufficiali. L’obiettivo è spingere i giovani a riflettere su questi temi e offrire uno spunto di discussione su come potrebbe cambiare il mondo del lavoro nei prossimi anni. Il video prodotto, accompagnato da delle chiare slides con i dati, sarà inviato alle scuole e fatto veicolare dai canali social della Regione Sardegna, delle Acli regionali e del CREI-Acli, affinché questi temi possano diventare sempre più di dominio pubblico e si capisca la loro importanza anche per il futuro lavorativo e sociale della nostra regione.

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