Piergiorgio Massidda, candidato sfidante di Massimo Zedda alle comunali di Cagliari del 2016, ha annunciato con un post su Facebook di non volersi ricandidare alle prossime elezioni amministrative del capoluogo.

«Se mi candidassi, per rispetto alla mia storia, sarei costretto ad essere non solo eletto ma anche con un risultato molto significante – ha spiegato Massidda -. Questo mi obbligherebbe ad entrare nelle stesse case dove si aspettano i consensi i miei amici ed obbligare tante persone care a fare delle scelte dolorose. Tutti i candidati che mi hanno sostenuto meritano tanto e sono persone di grande valore sui quali riporre tante aspettative per la Nostra Cagliari».

«Inoltre settimane fa un amico mi ha donato il “santino” della mia prima candidatura a Cagliari ben 39 anni fa che mi ha fatto tanto riflettere – ha aggiunto l’esponente del centrodestra -. Infatti ho ricordato la delusione di centinaia di giovani che mi sostennero e che, proprio per il grande successo che sfiorammo, si lamentarono perché ” ….. vengono eletti sempre i soliti furboni che usano i giovani solo per procurare voti senza lasciarci il minimo spazio….”».

«Ecco perché non mi candiderò e sosterrò qualsiasi sindaco scelto dal centrodestra e le tante amiche ed i tanti amici che si metteranno in gioco – illustra l’ex presidente dell’Autorità portuale -. Sarò sempre a loro disposizione con la mia esperienza ed il mio entusiasmo che dal 1985 è sempre lo stesso se non maggiore».

L’Asinara non può più essere considerata un’isola dimenticata. Lo ribadisce con forza l’assessore regionale agli Enti locali e Urbanistica, Francesco Spanedda, che rilancia l’impegno della Regione Sardegna per un rilancio concreto e sostenibile di uno dei luoghi più iconici del Mediterraneo.

“Si parla spesso dell’Asinara come di un luogo abbandonato, bloccato da vincoli e burocrazia – afferma Spanedda – ma oggi abbiamo l’occasione di voltare pagina, con responsabilità e consapevolezza del suo straordinario valore ambientale, storico e strategico”.

Il nodo, sottolinea l’assessore, resta la gestione dei beni trasferiti alla Regione in seguito alla dismissione da parte dello Stato: “Si tratta, nella maggior parte dei casi, di immobili in condizioni fatiscenti. Per anni abbiamo fatto fronte alle criticità utilizzando fondi regionali, e ora – grazie alla Conservatoria delle Coste – è stato stanziato un primo intervento da 5 milioni di euro per il recupero di alcune strutture”.

Ma la svolta, secondo Spanedda, passa soprattutto da un rinnovato dialogo istituzionale. “Nei mesi scorsi abbiamo attivato un tavolo con tutti i soggetti coinvolti nel futuro dell’Asinara. Ora chiediamo la riconvocazione del tavolo: è fondamentale che gli enti locali possano realmente utilizzare i beni che sono stati loro assegnati”.

L’obiettivo, chiarisce l’assessore, è chiaro: restituire all’Asinara un futuro all’altezza della sua storia e della sua bellezza. “Ma – conclude – serve anche la piena collaborazione dello Stato. Solo con un’azione condivisa sarà possibile costruire un progetto duraturo e rispettoso dell’unicità di quest’isola”.