La Curva Sud, la sua Curva Sud, martedì 2 aprile per la sfida alla Juventus sarà priva di lui ma la memoria di Daniele Atzori sarà presente in tutta la Sardegna Arena. Il Centro di Coordinamento dei Cagliari Club, infatti, sta organizzando una coreografia fatta di palloncini rossoblù e uno striscione per omaggiare il ricordo del tifoso morto sugli spalti a causa di un malore al termine della partita tra Cagliari e Fiorentina lo scorso 15 marzo.

All’iniziativa, assolutamente gratuita, potranno aderire tutti coloro che hanno acquistato un biglietto in Curva Sud per Cagliari-Juventus, o coloro che hanno un abbonamento nel settore. Per ricevere indicazioni sulla coreografia da eseguire e per avere il kit di palloncini al momento dell’ingresso allo stadio martedì 2 aprile bisogna contattare la segreteria del Centro di Coordinamento dei Cagliari Club, attraverso la pagina Facebook Cagliari Club, telefonando al numero 070 485171, oppure andando di persona alla sede di via Lodovico Ariosto 28 a Cagliari (orario 9-12).

Prima del fischio d’inizio di Cagliari-Juventus i tanti palloncini rossi e blu verranno lanciati in area tutti nello stesso momento. Un piccolo gesto ma di forte impatto per ricordare in una Sardegna Arena da tutto esaurito, che tanto sarebbe piaciuta a Daniele Atzori, il tifoso rossoblù da poco scomparso.

In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.

Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.

Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.