Circonciso in casa a cinque mesi: bimbo muore in ospedale a Reggio Emilia

#Italia Il piccolo, cinque mesi, era stato portato in condizioni disperate al policlinico di Bologna dopo essere stato circonciso in casa. Indagati i genitori per omicidio colposo.
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Tragedia in Emilia: un bimbo di cinque mesi è morto nella notte tra venerdì e sabato all’ospedale Sant’Orsola di Bologna dove è arrivato venerdì pomeriggio in condizioni disperate a causa di un intervento di circoncisione fatto in casa dai genitori, di origine ghanese. Sul caso la Procura reggiana ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico del padre 40enne e della madre, trentenne.
La salma del piccolo è ora a disposizione della Procura per l’esame autoptico che la pm deve ancora fissare. Il bimbo è stato portato venerdì pomeriggio all’ospedale di Scandiano in arresto cardiaco. Secondo quanto ricostruito, il neonato era in condizioni disperate dopo aver subito un intervento domestico di circoncisione, che sarebbe stato fatto dagli stessi genitori. Si è reso quindi necessario il trasporto d’urgenza con l’elisoccorso al Sant’Orsola di Bologna dove il piccolo poi è deceduto.
La famiglia, di origine ghanese, ha altri tre figli, tutti più grandi del fratellino morto, ma comunque minori. I genitori saranno ascoltati nei prossimi giorni e si attende che sia disposta l’autopsia sul corpo del piccolo.

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Nell’ammorbidente Fabuloso la scritta “profumo di Stintino”, la sindaca: «Faremo causa»

Il Comune di Stintino contro Colgate Palmolive, il caso del nome del paese sul falcone dell’ammorbidente.
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Nell’ammorbidente Fabuloso la scritta “profumo di Stintino”, la sindaca: «Faremo causa».
Il Comune di Stintino contro Colgate Palmolive, il caso del nome del paese sul falcone dell’ammorbidente.
A Stintino è scoppiata una polemica che rischia di finire in tribunale. Tutto nasce dalla decisione della multinazionale Colgate-Palmolive di inserire la celebre località sarda in una linea di ammorbidenti Fabuloso, lanciata la scorsa primavera e dedicata a diverse mete turistiche italiane di grande richiamo. Tra le profumazioni proposte ai consumatori compare infatti quella definita profumo di Stintino, presentata come un’essenza capace di evocare la bellezza del mare cristallino e l’incanto delle spiagge che hanno reso famosa la cittadina. Ma l’operazione di marketing non è stata accolta con entusiasmo dalle istituzioni locali. La sindaca Rita Vallebella, avvocata e prima cittadina di Stintino, ha annunciato l’intenzione di avviare un’azione legale contro il colosso americano, contestando l’utilizzo commerciale del nome del paese senza alcun riconoscimento economico nei confronti dell’amministrazione comunale. Secondo quanto sottolinea la sindaca, la legge distingue chiaramente tra l’uso privato e quello a fini di profitto: se chiunque può immortalare un paesaggio o conservarne l’immagine, quando si tratta di sfruttare il nome di una località per una campagna pubblicitaria o un prodotto, è previsto il pagamento di un corrispettivo che non può essere ignorato.
E nel mirino non c’è solo Colgate-Palmolive: a finire sotto accusa, sempre per lo sfruttamento del brand Stintino senza autorizzazione, è anche Samsung, che in passato avrebbe utilizzato la denominazione all’interno di una propria strategia commerciale. La vicenda, che lega turismo, immagine e diritti di utilizzo dei toponimi, ha già acceso un vivace dibattito. Da un lato la promozione indiretta che un marchio internazionale può garantire a un territorio, dall’altro la tutela legittima degli interessi economici e identitari di un Comune che difende il proprio nome e la propria immagine da un utilizzo considerato improprio. L’eventuale causa potrebbe aprire un precedente significativo, non solo per la Sardegna ma per tutte le località italiane che si trovano al centro di operazioni di marketing globale senza che vi sia un ritorno concreto per i territori coinvolti.

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