Il primo giorno di primavera è oggi, 20 marzo e non domani: sapete il perché?

Secondo i calcoli degli scienziati basati sulla rotazione terrestre il momento esatto in cui comincia la primavera quest’anno arriva alle 22.58 di mercoledì 20 marzo. È il momento dell’equinozio, cioè quando notte e giorno, o meglio la durata del periodo di luce e quello di buio, sono identici.
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Se pensavate, come la maggior parte di noi d’altronde, che il primo giorno di primavera fosse domani, 21 marzo, sappiate che quest’anno non è così! Sarà infatti oggi, 20 marzo. Nessuna sorpresa: è stato così anche nel 2016, nel 2017 e nel 2018 e in futuro la data si sposterà ancora. Ma il clima (e il riscaldamento globale) non c’entrano. Se la primavera arriva con un giorno di anticipo è per ragioni astronomiche.
Il momento esatto dell’equinozio
Come riporta Il Post, secondo i calcoli degli scienziati basati sulla rotazione terrestre il momento esatto in cui comincia la primavera quest’anno arriva alle 22.58 di mercoledì 20 marzo. È il momento dell’equinozio, cioè quando notte e giorno, o meglio la durata del periodo di luce e quello di buio, sono identici. Da quel momento il periodo di luce comincia ad allungarsi rispetto a quello di buio (succede l’inverso a partire dall’equinozio d’autunno).
Perché cambia ogni anno
Ma perché l’equinozio di primavera è arrivato con un giorno di anticipo? Perché la Terra non è perfettamente sferica e cambia il suo asse di rotazione, anche se in maniera infinitesimale e impercettibile. Per questo il momento in cui notte e giorno hanno la stessa durata cambia di continuo. Negli ultimi 18 anni, per esempio, è caduto il 21 marzo solo due volte: nel 2003 e poi nel 2007. Una curiosità: oggi non è solo il giorno dell’equinozio ma anche la Giornata internazionale della felicità (quella, però, cade sempre il 20 marzo: è stata istituita dalle Nazioni Unite nel 2012).

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La storia di Manuel e Matteo Garau, i fratelli di Quartu che costruiscono ponti tra giovani e aziende con Kantera

Kantera è la piattaforma sarda dei fratelli Manuel e Matteo Garau che collega giovani e aziende in modo innovativo. Con un sistema di matching intelligente, aiuta i ragazzi a trovare aziende affini alle loro passioni e le imprese a scoprire i talenti giusti. Oggi vi raccontiamo la bellissima storia dietro questa idea
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Si chiamano Manuel e Matteo Garau, hanno rispettivamente 24 e 29 anni, vengono da Flumini di Quartu e sono i due giovani fondatori di Kantera, una piattaforma digitale nata con l’obiettivo di mettere in contatto aziende e ragazzi in modo nuovo, intelligente e soprattutto umano.
Da sempre appassionati di innovazione, startup e tecnologia, i fratelli Garau collaborano fin da piccoli a progetti comuni. Matteo ha studiato informatica ed è lo sviluppatore della piattaforma, mentre Manuel si è distinto per la sua capacità comunicativa e la curiosità verso il mondo imprenditoriale. “Con il mio podcast Generazione Zeta intervistavo imprenditori e giovani, cercando ispirazione e risposte,” racconta Manuel. “Vedevo tanti miei coetanei disorientati sul futuro, senza capire da dove iniziare, e ho pensato che bisognava avvicinare i ragazzi alle aziende.”
Da quell’idea è nato un percorso che li ha portati a stringere un protocollo d’intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Sardegna, grazie anche al sostegno di Francesco Feliziani. Questo accordo ha permesso loro di girare l’isola con una serie di tour nelle scuole e nelle imprese, incontrando direttamente studenti e imprenditori. “Abbiamo avuto modo di toccare con mano la realtà: le difficoltà dei ragazzi, le esigenze delle aziende e soprattutto la distanza che li separava. Mancava un ponte, e abbiamo deciso di costruirlo noi,” spiegano. Così, nel luglio 2024, è nata Kantera.
Manuel Garau, co-fondatore di Kantera, spiega che “Kantera è una startup innovativa che si posiziona all’intersezione tra tecnologia, risorse umane e formazione. La nostra missione è quella di facilitare l’incontro tra giovani talenti della Generazione Z e le aziende, creando opportunità di lavoro e crescita professionale attraverso una piattaforma smart e orientata ai dati.” La piattaforma combina l’efficacia del recruiting con strumenti di data analytics avanzati, supportati da algoritmi di matching unici che analizzano competenze, soft skills e aspirazioni. “Offriamo un’esperienza fluida e innovativa sia per i candidati che per le aziende, garantendo un processo di selezione personalizzato ed efficiente,” aggiunge Manuel.
Dall’analisi del territorio, i due fratelli hanno scoperto che le aziende non avevano strumenti adeguati per trovare giovani talenti in uscita da scuole e università, mentre i ragazzi non sapevano come proporsi in modo efficace.
“Le imprese aspettano passivamente le candidature, ma oggi serve un approccio attivo, intelligente e mirato,” spiega Matteo. Kantera rivoluziona proprio questo processo: attraverso profili dettagliati e questionari attitudinali, la piattaforma utilizza intelligenza artificiale e analisi predittiva per creare un sistema di compatibilità tra giovani e aziende, inviando automaticamente i curriculum alle realtà più affini per valori, competenze e interessi.
“La Generazione Z non cerca solo uno stipendio: vuole aziende sane, che abbiano valori veri, attenzione alla sostenibilità e possibilità di crescita,” sottolinea Manuel. “I ragazzi di oggi non vogliono padroni tipo ‘padre eterno’, ma leader con cui crescere. Sono pronti a dire di no se non trovano coerenza.” Proprio per questo, anche le aziende su Kantera vengono selezionate: devono essere realtà in linea con i valori e le aspettative dei giovani.
Oggi sono già oltre 35 aziende in tutta la Sardegna, di settori diversi, e la risposta è in costante crescita. Da poco è stata attivata anche Kantera City, una città virtuale in cui le aziende sono rappresentate visivamente e i ragazzi possono esplorarle, conoscerle e candidarsi anche spontaneamente, anche se non ci sono posizioni aperte. Prima dei colloqui, però, i candidati vengono preparati con sessioni di pre-colloquio insieme a un team di esperti, per affrontare al meglio l’incontro con le imprese.
“Abbiamo voluto costruire un’esperienza completa e formativa,” spiega Matteo. Dopo la registrazione, la piattaforma crea automaticamente un profilo che va oltre il classico curriculum, includendo anche soft skills, passioni e hobby, elementi sempre più richiesti dalle aziende. “Oggi serve raccontarsi in modo autentico, e l’AI spesso ci aiuta a far emergere quello che c’è dietro il semplice elenco di esperienze,” conclude Manuel.
In pochi mesi Kantera è diventata un punto di riferimento per chi crede che il futuro del lavoro debba partire dall’incontro tra persone e valori, non solo da un annuncio di lavoro.

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