Il Cagliari sta costruendo il cammino salvezza tra le mura amiche. Dopo il Parma e l’Inter, è la Fiorentina a cadere alla Sardegna Arena, ormai diventato un autentico fortino. Sorprende (ma neanche tanto) la grande prestazione dei rossoblù dopo la caduta di Bologna, Rolando Maran è rimasto abbastanza soddisfatto di quanto mostrato in campo – meno dell’assurdo gol in contropiede preso da Federico Chiesa nei minuti finali.

«Siamo stati bravi a dirigere la partita come volevamo» ha spiegato in sala stampa, «abbiamo creato molto, forse avremmo potuto segnare più gol ma va bene così. Sono tre punti meritati ed importanti. Questa vittoria ci dà la spinta per fare ancora meglio, magari anche altrove». Ed è proprio il ruolino di marcia fuori casa a preoccupare il tecnico rossoblù che parla chiaramente di «fobia da trasferta» e della necessità di mostrare la stessa faccia in tutte le partite.

Unico neo della partita il gol di Chiesa ricevuto a tre minuti dalla fine: «La Fiorentina è una squadra forte, nel finale siamo stati un po’ folli a prendere quel gol. Ma l’abbiamo portata a casa comunque. Abbiamo coraggio e soprattutto abbiamo la condizione fisica, ora che siamo in tanti. Stiamo tornando ai valori reali, la squadra ha notevoli qualità, dobbiamo solo migliorare fuori casa».

Un pensiero anche a Fabrizio Cacciatore e Joao Pedro, tra i protagonisti indiscussi della bella vittoria. «Fabrizio lo conosco bene, è un giocatore che sa il fatto suo e sono felice che il pubblico abbia recepito le sue capacità. Joao lo avevo messo tra i possibili marcatori della gara e così è stato. Il gol è importante per lui, lo meritava, deve maturare nella lettura della gara. Ma si sta allenando molto bene, non posso che fargli i complimenti».

C’è un filo verde che unisce le colline, i campi e le mani dei giovani sardi: è la passione per una terra che continua a generare innovazione, coraggio e sogni.

Nell’edizione regionale 2025 di Oscar Green, il premio di Coldiretti Giovani Impresa dedicato ai nuovi protagonisti dell’agricoltura, la Sardegna ha celebrato la sua nuova generazione di agricoltori: donne e uomini sotto i quarant’anni che hanno scelto di restare, coltivare, reinventare. A Ussana, tra il profumo della terra bagnata e il fermento delle idee, si sono incontrati giovani imprenditori, esperti e rappresentanti istituzionali per discutere di cambiamento climatico, mercati globali, innovazione produttiva e del valore sociale delle campagne.

Un momento di confronto e ispirazione, ma anche di orgoglio per una Sardegna che guarda avanti senza dimenticare le sue radici.

Cinque categorie, dieci finalisti under 40, altrettante storie di coraggio e cinque vincitori: Simone Angioni (Azienda Agricola Chiocciolhelix – Quartu) per la categoria Campagna Amica; Antonella e Maria Giovanna Puliga (Azienda Agricola Puliga – Buddusò) per Impresa Digitale e Sostenibile; Gabriele Comina (Cooperativa Sociale Comunità Il Seme Onlus – Oristano) per Coltiviamo Insieme; Beatrice Foddis (Azienda Foddis – Tertenia) per Agri-Influencer, che rappresenterà la Sardegna nella fase nazionale di Oscar Green; e Marco Ghiani (A Modo Nostro – Laconi) per la categoria Più Impresa. Cinque percorsi diversi, accomunati da un’unica visione: quella di un’agricoltura che non è solo lavoro, ma identità, cultura e innovazione sociale.

Storie di giovani che hanno saputo coniugare la sapienza contadina con la tecnologia, l’inclusione, la comunicazione e la creatività, trasformando le sfide del presente in semi di futuro. “Il futuro è oggi”, ha ricordato Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna, rivolgendosi ai finalisti. “Il confronto con i giovani è essenziale.

Questi ragazzi rappresentano una comunità sempre più ampia di nuove imprese agricole. Ora tocca a voi: prendete in mano il vostro futuro, e fatelo crescere.” Tra applausi e sorrisi, la Sardegna ha raccontato ancora una volta la sua storia più autentica: quella di una terra che sa guardare lontano, continuando ogni giorno a coltivare il futuro.