Sardi famosi: Pinuccio Sciola, uno dei più grandi artisti italiani contemporanei
Tra i Sardi famosi non può mancare il grande scultore di San Sperate, scomparso due anni fa. Di lui resta il Paese Museo e un'opera sconfinata, legata strettamente alla sua poliedricità. Sciola infatti era non solo scultore ma anche pittore, muralista, fabbro, ceramista. Un Picasso sardo.
Sardi famosi, Pinuccio Sciola: uno dei più grandi artisti italiani contemporanei.
Tra i Sardi famosi non può mancare il grande scultore di San Sperate, scomparso due anni fa. Di lui resta il Paese Museo e un’opera sconfinata, legata strettamente alla sua poliedricità. Sciola infatti era non solo scultore ma anche pittore, muralista, fabbro, ceramista. Un Picasso sardo.
Riportiamo qui parte della sua biografia, presa dal sito della fondazione che porta il suo nome.
Vibrante di un fermento artistico e culturale a cui ha dedicato un’intera vita, Pinuccio Sciola, nato nella piccola realtà di San Sperate ha saputo trasformare i limiti e l’ostilità della propria terra in una risorsa senza precedenti. Il suo percorso artistico nasce con la vincita di una borsa di studio nel 1959che gli permetterà di frequentare il liceo Artistico di Cagliari, l’Istituto d’Arte di Firenze a cui farà seguito l’Accademia Internazionale di Salisburgo;dove segue i corsi di Minguzzi, Kokoschka, Vedova e Marcuse.
La sua incessante curiosità e la voglia di conoscere e confrontarsi in un contesto dal respiro internazionale, lo portano a viaggiare spesso in giro per il mondo dove conosce artisti del calibro di Giacomo Manzù, Fritz Wotruba, Aligi Sassu e Henry Moore. Dopo l’esperienza in Spagna, all’Università della Moncloa a Madrid, rientra nel suo paese natio con la voglia di mostrare ai suoi compaesani quello che aveva scoperto, iniziando la rivoluzione dei “muri bianchi”.Nel 1973, grazie ad un riconoscimento dell’UNESCO, lavora con il maestro David Alfaro Siqueiros a Città del Messico. Forte dell’esperienza artistica e sociale nell’ambito del muralismo trasforma il suo paese d’origine in quello che oggi è conosciuto in tutto il mondo come il “Paese Museo”, in cui vivono a cielo aperto centinaia di opere d’arte.
Nell’arco di quarant’anni le opere di Sciola sono state esposte o collocate presso prestigiosi spazi espositivi in tutto il mondo: ma è a partire dal 1996 che la sua ricerca artistica apre, per il mondo dell’arte, uno scenario nuovo e inaspettato quando il Maestro svela al mondo la magia del suono della pietra, una materia dura e statica, non più rilegata ad una sola funzionalità visiva e tattile, ma alla quale ha permesso di essere osservata attraverso un terzo senso: l’udito. Opere capaci di vibrare, e di emettere suoni, di comunicare allo spettatore il potere della natura e la forza della terra. Le pietre sonore vengono presentate per la prima volta in occasione del Festival Time Jazz di Berchidda in Sardegna e suonate dal percussionista Pierre Favre. Nel 2003 inizia una collaborazione con l’architetto Renzo Piano sceglie una monumentale scultura sonora per la Città della Musica a Roma. Nel 2012 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nomina Pinuccio Sciola Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. Nel 2014, presso il Teatro Lirico di Cagliari, in occasione dell’opera la Turandot di Giacomo Puccini, l’intero allestimento scenografico viene curato dal Maestro Sciola, nello stesso anno gli verrà conferito il prestigioso premio “Medaglia Beato Angelico” “Premio Donne del Marmo 2015” per il suo importante contributo alla storia della scultura durante la cinquantesima edizione a Verona della manifestazione “Marmoracc”.
Due settimane prima della scomparsa, avvenuta nel maggio del 2016,Pinuccio Sciola, si trovava a San Pietro in Vincoli (Roma) all’interno della manifestazione “StoneTales” dove svelò di fronte al Mosè di Michelangelola risposta alla famosa domanda dell’artista rinascimentale: “Perché non parli?”.
Tutt’oggi prosegue il suo incessante e ricco lavoro presso la sua casa-studio ed il “Giardino Sonoro” in San Sperate grazie all’impegno dei tre figli, che tramite la Fondazione Sciola si dedicano a portare avanti la Sua filosofia di vita e quella che fu una ricerca artistica in continua evoluzione, costellata di successi, nuovi traguardi, e sfide ambiziose.
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