Come in 1800 città in tutto il mondo e 300 città in Italia, anche a Cagliari si sciopera per il clima.

Migliaia di persone (circa 5 mila, secondo gli organizzatori) – studenti, insegnanti e membri di varie associazioni – hanno aderito alla manifestazione Global Climate Strike for Future, la mobilitazione internazionale nata dal movimento #FridaysforFuture di Greta Thunberg, la sedicenne attivista verde svedese che sprona i governi del mondo affinché adottino politiche atte a ridurre l’inquinamento che sta mettendo in ginocchio il nostro Pianeta. Ogni venerdì, Gretha occupa pacificamente il parlamento del suo Paese.

«La terra sta morendo , vogliamo il cambiamento» , «La disinformazione è il primo inquinamento, politici bugiardi, il tempo sta finendo» , sono alcuni degli slogan intonati più volte dai manifestanti al corteo del capoluogo sardo.

Il corteo ha osservato il seguente percorso: raduno in Piazza Garibaldi, partenza dalla medesima piazza verso via Sonnino, via Logudoro, via Cimitero, Viale Bonaria, via Amendola, via Roma. Il sit-in conclusivo si terrà nella zona pedonale del porto di Cagliari, nel Lungomare New York 11 settembre, in prossimità della Fontana Monumentale.

Il 16 settembre 1970 si giocò la partita più affollata della storia del calcio sardo.

Nel nuovissimo Sant’Elia il Cagliari campione d’Italia incontra i francesi del Saint Etienne nell’andata dei Sedicesimi di Finale della Coppa Campioni.

Fu un successo clamoroso non solo sul campo, ma anche sugli spalti. Gli uomini di Riva strapazzarono i transalpini con un netto 3-0 con doppietta di Riva e gol di Nené davanti a un pubblico di dimensioni “oceaniche”: quasi 70mila spettatori per il botteghino più “assalito” di sempre nella storia del Sant’Elia e del calcio isolano.

In questo bellissimo video della tv francese, il telecronista descrive il match e la situazione allo stadio. “Un momento storico per il calcio italiano – dice il giornalista -. Il primo club del Sud Italia in Coppa Campioni”. Il pubblico viene descritto come particolarmente “caldo” e il Sant’Elia come un impianto “bellissimo”.