«Sono serio: non me l’aspettavo. “Talismani” era una storia speciale, scritta a sedici anni in due giorni, ma non pensavo fino a questo punto! È stata una botta di vita». Risponde così Matteo Porru, quando gli chiedono se se lo aspettasse. Ha partecipato al concorso Campiello Giovani, proponendo un racconto, “Talismani”, inedito, scritto quando aveva 16 anni. Un racconto scritto di getto e poi messo da parte. Sul contenuto e sul tema dello scritto non si può dire nulla perché deve rimanere inedito.

Per ora sappiamo che il 5 aprile al Teatro Nuovo di Verona, tutti i semifinalisti si incontreranno per scoprire se riusciranno a entrare nella cinquina finale. Per chi entrerà tra i cinque finalisti ci sarà una targa, una dotazione di libri e la pubblicazione del racconto. Per chi vince invece, ma questo si saprà solo a settembre, una vacanza studio in un paese europeo. Intanto però Matteo, che studia al Liceo Classico Dettori con ottimi risultati, tra una presentazione e l’altra del suo ultimo libro “Quando sarai grande” è impegnato anche alla stesura del suo prossimo romanzo su cui al momento non ci può far sapere nulla se non il classico: «ci sto lavorando».

Dopo il romanzo di esordio The Mission, Matteo Porru, lo scrittore 17enne, presenta la sua seconda opera cartacea “Quando sarai grande”, che racconta la storia del rapporto tra padre e figlio e le vicende legate alla loro famiglia, tra Milano e Genova. Il romanzo, edito da La Zattera, presentato a maggio al Salone del Libro di Torino, ieri è sbarcato a Francoforte, alla Fiera del Libro. Dopo il successo dell’anno scorso, quando Matteo esordì nella città tedesca scrittore in assoluto più giovane partecipante, quest’anno ripete i soddisfacenti risultati dell’anno precedente vendendo tutte le copie disponibili del suo libro. «Partecipare a queste manifestazioni è sempre un’esperienza entusiasmante- ha affermato il giovane talento- oltre ad avere l’occasione di incontrare autori importanti (quest’anno ho incontrato Paolo Giordano e Andrea Marcolongo), riesco ad avere un contatto diretto coi lettori e per me è importante interagire direttamente con loro».

Quest’anno Matteo ha avuto l’occasione di vivere un’altra intensa esperienza a Francoforte. Ha infatti incontrato i ragazzi italiani delle medie e superiori della Scuola Europea, ai quali ha parlato del suo nuovo lavoro e più in generale di sé e della sua passione per la scrittura: «umanamente è stata un’esperienza enorme- racconta Matteo- i ragazzi erano preparati, curiosi, interessati, mi hanno sommerso di domande, molto più di quanto fanno solitamente i giornalisti». L’incontro tra lo scrittore e gli studenti suoi coetanei o di poco più giovani, è stato un successo, tanto che c’è già in cantiere un corso di scrittura creativa che Matteo dovrebbe tenere per i ragazzi della scuola Europea a Francoforte. Ma naturalmente non prima di giugno, quando le scuole in Italia saranno chiuse, perché lo scrittore, anche se suona strano va ancora a scuola, frequenta il quarto anno al Liceo Classico Dettori di Cagliari. «Il terzo romanzo? Ci sto già lavorando- conclude Matteo- per ora posso solo dire che sta prendendo vita il personaggio: una ragazzina cieca che scoprirà il mondo».