8 marzo: Elena Ledda canta per le detenute del carcere di Uta
Ben lontano dalla connotazione che iniziative commerciali e retorica attribuiscono alla Giornata Internazionale della Donna, il progetto “Un sorriso oltre le sbarre”, promosso dall'associazione "Socialismo Diritti Riforme", giunto alla decima edizione, si occupa di una realtà difficile, quella delle donne detenute e delle Agenti della Polizia Penitenziaria, con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica e le Istituzioni
I canti della tradizione femminile, interpretati dalla musicista e cantante Elena Ledda, una delle voci più importanti e apprezzate della cultura vocale della Sardegna, faranno da colonna sonora alla decima edizione del progetto “Un sorriso oltre le sbarre” che l’8 marzo, a partire dalle ore 15, rinnoverà l’incontro con le donne detenute della Casa Circondariale di Cagliari-Uta. L’iniziativa di solidarietà, promossa dall’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, coordinata da Maria Grazia Caligaris, con la collaborazione della sezione cagliaritana della Fidapa, presieduta da Paola Melis, anche quest’anno non dimentica chi vive una condizione di difficoltà. Il progetto è infatti teso a sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni sulla condizione delle donne detenute e delle Agenti della Polizia Penitenziaria. Nel giorno che tutti siamo abituati a definire “festa della donna”, nel carcere “Ettore Scalas” si terrà un incontro tra le detenute e una delegazione di fidapine e volontarie SDR nella sezione femminile dell’Istituto durante il quale verranno affrontate le diverse problematiche relative alla permanenza in carcere.
Nell’occasione a ogni detenuta verrà donata una confezione contenete diversi prodotti per l’igiene personale, sarà inoltre donata una pianta per la sezione femminile della Casa Circondariale. «La distanza dell’Istituto Penitenziario dal centro urbano – sottolineano Caligaris e Melis – richiede una maggiore attenzione delle Istituzioni e dell’opinione pubblica sulle problematiche della perdita della libertà e sul difficile lavoro che quotidianamente viene svolto dalle Agenti e dalle Funzionarie-Educatrici. Per le nostre associazioni acquista un particolare significato soprattutto in questa ricorrenza troppo spesso svilita da iniziative commerciali o dalla retorica. Per noi la Giornata Internazionale della Donna è un’occasione di riflessione su alcune realtà spesso dimenticate come quella di chi sconta una pena detentiva. Vivere qualche ora a diretto contatto con chi è recluso genera emozioni e sentimenti di condivisione che fanno comprendere più a fondo anche la condizione della donna nella nostra società. La voce di Elena Ledda, che ha accettato l’invito con entusiasmo, renderà l’appuntamento ancora più intenso ed evocativo».
L’8 marzo in carcere sarà preceduto giovedì 7 dalla consegna a Suor Anna Cogoni del “Premio Solidarietà Donna 2019” giunto all’ottava edizione. Nelle precedenti edizioni il riconoscimento è stato attribuito nell’ordine a Suor Angela Niccoli, Valentina Pitzalis, Alessandra Tanzi, Giuliana Biasioli, Anna Maria Massetti, Elisabetta Atzeni e Claudia Salvestrini.
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