(VIDEO) Carabinieri del Noe: Sardegna virtuosa con l’ambiente ma nel mirino dei trafficanti di rifiuti

Siamo tra le regioni che rispettano maggiormente l'ambiente, poche infrazioni tutte seguite dalla riparazione del danno, differenziamo e smaltiamo correttamente, però il rischio che l'Isola diventi meta dei traffici illegali dei rifiuti è alto, i Noe vigilano. Abbiamo un sorvegliato speciale: i primi impianti fotovoltaici giunti a fine vita.
Questa mattina il Generale dei Carabinieri Maurizio Ferla, Comandante dei Noe di tutta Italia, ha fatto il punto della situazione in una conferenza stampa. I Noe sono i Nuclei Operativi Ecologici, e si occupano della tutela ambientale. Intervengono ogni volta che si mettono in atto condotte lesive di una delle “Matrici”, si definiscono in questo modo, che compongono l’ambiente: aria, acqua, suolo e sottosuolo. Da quelli più semplici che può commettere un contadino nel suo podere a quelli più gravi commessi da vere e proprie organizzazioni criminali, anche di stampo mafioso, sono moltissimi gli illeciti di cui si occupano i Noe. Proprio in queste ultime settimane la cronaca ci ha raccontato di “Terre dei fuochi” che si sono spostate al nord. Nella Penisola ci sono zone che fanno fatica a smaltire i rifiuti, le amministrazioni pagano aziende che smaltiscano i rifiuti, ma queste spesso li portano illegalmente fuori perché costa meno. Recentemente Cina e India, mete preferite dai trafficanti di rifiuti, hanno reso molto più restrittive le loro leggi, spingendo i trafficanti a cercare nuove mete come il Nord Africa.
«Stiamo vigilando sulla Sardegna con molta attenzione – ha affermato il Generale Ferla- perché temiamo che l’Isola che fino ad ora è rimasta estranea a questo fenomeno possa essere coinvolta, vista anche la sua posizione strategica potrebbe essere oggetto di “turpi attenzioni”». I dati rilevati tra il 2016 e il 2018 sono confortanti, le multe comminate nella Città Metropolitana nel biennio arrivano a 304mila euro un importo minimo se confrontato con le cifre altissime del resto d’Italia. «La Sardegna è in una situazione di assoluta virtù- prosegue Ferla- praticamente il cento per cento delle infrazioni sono state ripristinate, cioè il danno ambientale provocato dalla condotta illecita è stato sempre riparato. E nel complesso comunque sono veramente poche le infrazioni». A Cagliari nel 2017 sono state notificate 18 infrazioni, nel 2018 14, a Oristano appena 3 e tutte sono state seguite da ripristino.
C’è però un settore che attualmente merita più attenzione perché legato a un rischio ambientale nuovo su cui i Nuclei Operativi Ecologici stanno lavorando con grande attenzione, quello relativo alle fonti di energia rinnovabili, in particolare il fotovoltaico. Si parla ovviamente degli impianti di una certa entità, di potenza superiore al megawatt, quelli dei parchi fotovoltaici o delle serre. In questi ultimi anni, i primi impianti installati, risalenti a circa 18 o 20 anni fa, sono giunti a fine vita, e presentano componenti che hanno necessità di essere smaltiti come rifiuti speciali: «Inizialmente la legge non prevedeva, quando le aziende ricevevano i contributi pubblici per installare gli impianti fotovoltaici, – spiega il Comandante dei Noe- che queste ultime versassero una caparra a garanzia del futuro smaltimento dell’impianto, quest’obbligo è stato imposto solo successivamente. Quindi adesso che molti impianti hanno cessato di essere produttivi e vanno eliminati, si presenta il rischio di illeciti perché ovviamente le operazioni di smaltimento sono costose».
La Sardegna non è esente da questo rischio perché di questi impianti ne ospita moltissimi, ma come ha assicurato il Generale Ferla: « I Noe stanno vigilando attentamente perché non si prendano scorciatoie- ha concluso il Generale- la Sardegna ha un profondo rispetto per la propria terra e una vera cultura dell’ambiente, rispetto ad altre regioni con un così importante patrimonio ambientale incontaminato, il popolo sardo è quello che ha la maggiore volontà di mantenerlo intatto, sarebbe bello se tutte le realtà di cui ci occupiamo fossero così».

© RIPRODUZIONE RISERVATA