Adriano Cossu, 50 anni di Sassari, ha sbaragliato i suoi avversari aggiudicandosi il primo posto nell’intaglio artistico ai Campionati della Cucina Italiana che si sono tenuti a Rimini dal 16 al 19 febbraio. Tra i 1500 cuochi che hanno partecipato, Cossu era l’unico concorrente sardo.

La sua opera d’arte, che gli ha conferito il gradino più alto del podio, era un formaggio finemente lavorato, con intarsi più piccoli di una moneta da 1 centesimo.

Il titolo dell’opera è “Io sto con i pastori sardi”, in solidarietà agli allevatori della nostra terra. All’importante competizione si è aggiudicato anche l’argento nella categoria creazione estemporanea intagliando una zucca.

Adriano sette anni fa per gioco ha iniziato ad intagliare frutta (le sue prime creazioni una carrozzina da un melone e dei cigni con le mele). Gli apprezzamenti lo hanno spronato a migliorarsi, completamente da autodidatta, sicuramente avvantaggiato dalla sua passione per il disegno, nutrita fin da bambino.

Adriano Cossu ha partecipato a diversi campionati regionali, nazionali e internazionali, come quello in Lussemburgo dove ha vinto l’argento, ma ha anche fatto da insegnante ai ragazzi del riformatorio di Cagliari, un’esperienza che sicuramente si ripeterà.

«L’emozione è a mille per questa vittoria – afferma Cossu e conclude – mi darà la spinta per prepararmi con ancora più determinazione alle olimpiadi della cucina a Stoccarda il prossimo anno».

In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.

Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.

Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.