«Questo è il momento di un cambiamento reale». Giuliano Pisapia non ha dubbi: è convinto più che mai che Massimo Zedda sia l’uomo giusto per guidare il governo della Sardegna per i prossimi cinque anni. L’ex sindaco di Milano e fondatore di Campo Progressista (ex Sel) , stamane ha fatto tappa a Cagliari, in occasione del tour dell’Isola cominciato ieri in Gallura, a sostegno del candidato del centrosinistra.

All’Otium, chiosco della prima fermata del Poetto, Pisapia e Zedda hanno parlato di diritti, comunità e sviluppo. «Il tema più caldo ora è senza dubbio quello relativo alle quote latte – afferma Pisapia – Qui stanno venendo leader nazionali che pensano di risolvere la questione in poche ore. Ci sono le elezioni, ecco perché fanno tutti questi proclami. Sono tanti i problemi ancora da risolvere, a cominciare dal lavoro, dalla disoccupazione giovanile passando per il turismo, che deve essere destagionalizzato. Quella di Zedda è una sfida importante non solo per la vostra Isola ma anche per tutto il Paese; lui può rappresentare la discontinuità ma anche la continuità con ciò che di positivo è stato fatto durante la sua amministrazione di Cagliari. Come candidato alle regionali, non è stato calato dall’alto come altri candidati, ma si è messo a disposizione del territorio, perché è il territorio che ha bisogno di lui».

Pisapia ha sottolineato l’importanza di un centrosinistra unito che, come in questo caso, può contare non solo sui classici partiti, ma anche sull’associazionismo, sui giovani e sul civismo. «Quello sardo è sicuramente un laboratorio da cui la sinistra nazionale dovrà prendere esempio».

Ci sono sconfitte che non si dimenticano. Quella dei rossoblù contro il Piacenza al San Paolo di Napoli è una di quelle. Sono passati 24 anni da quel maledetto 15 giugno, ma ancora la sconfitta per tre a uno contro gli emiliani brucia nei ricordi dei tifosi sardi.

La curva A del San Paolo “invasa” dai tifosi del Cagliari

Doveva essere una festa, e invece fu un incubo. Dall’Isola ci fu un vero e proprio esodo di massa: in ventimila decisero di seguire la squadra di Mazzone che conquistò la possibilità di giocarsi la permanenza in Serie A al termine di una rimonta sul Piacenza che ebbe dell’incredibile.

Che gli dei del calcio avrebbero voltato le spalle a Tovalieri e compagni fu chiaro fin dall’arrivo dei tifosi sardi a Napoli. Una vera e propria guerriglia urbana, sassi e bottiglie contro i pullman che trasportavano i sostenitori rossoblù allo stadio da parte degli ultras partenopei, che quel giorno scelsero di schierarsi a fianco dei piacentini dando vita ad una rivalità che dura ancora oggi. Non si trattò soltanto di scontri fra hooligans made in Italy, ma di agguati veri e propri ai danni di famiglie e tifosi pacifici provenienti dalla Sardegna.

I novanta minuti, poi, furono il coltello nella piaga, il sale nelle ferite di quella brutta mattinata. L’incubo della retrocessione diventò realtà. Una sconfitta senza appello, con una buona dose di sfortuna e un Taibi, allora fra i pali del Piacenza, che quel giorno sembrava insuperabile.

La gara terminò tre a uno per il Piacenza. Al vantaggio dopo solo sette minuti del “toro di Sora” Luiso, seguì il raddoppio al 39′ su una sfortunata deviazione di Berretta sulla violenta punizione dell’ex Piovani. Il Cagliari entrò in bambola dopo il due a zero, e due minuti dopo fu il portiere rossoblù Sterchele a tenere accesa la speranza parando un rigore a Valtolina.

Nella ripresa, un boato proveniente dalla curva dei tifosi del Cagliari accompagnò le speranza di rimonta, riaccese dal gol del “Cobra” Tovalieri che riapre la partita. Il Cagliari, anziché trovare le forze per agguantare il pari e aggrapparsi con le unghie alla Serie A, si spegne, stremato dal caldo e dallo sforzo. Il colpo del ko fu ancora di Luiso a pochi minuti dal termine.

Un’immagine dellìesodo dei tifosi alla volta di Napoli

Una giornata da dimenticare ma che nessuno ha dimenticato, e l’immagine di Tovalieri, inginocchiato in lacrime davanti alla curva dei tifosi rossoblù, fu l’emblema di quella triste giornata.

Tovalieri saluta i tifosi del Cagliari fra le lacrime