Questo imponente pino, che tutti conoscono col nome di “Pino di Clelia”, oggi compie 152 anni. Si trova nel Compendio Garibaldino di Caprera e fu il generale Giuseppe Garibaldi in persona a piantarlo nel piazzale davanti alla casa il giorno in cui nacque sua figlia Clelia. La bambina era nata dall’unione dell’Eroe dei Due Mondi con Francesca Armosino, sua terza moglie che il Generale riuscirà a sposare solo nel gennaio del 1880, dopo aver lungamente lottato per ottenere l’annullamento del precedente matrimonio con la Marchesina Giuseppina Raimondi.

Per tutta la sua vita Clelia si occupò della Casa Museo di Caprera, accogliendo le molte personalità che in questi luoghi, resero omaggio al ricordo di suo padre, e moltissimi visitatori. Lunedì 18 febbraio a Caprera per celebrare il 152° anniversario del “Pino di Clelia”, il Polo Museale della Sardegna ospiterà al Compendio Garibaldino di Caprera, alle 10.00,  le classi quarta e quinta della Scuola Primaria dell’Istituto San Vincenzo di La Maddalena con un’iniziativa dal titolo “Viva il Pino di Clelia!”

Il 15 febbraio del 1913 ci fu un pomeriggio gelido a Cagliari, sferzata dal maestrale. Poca gente in giro, al mercato del pesce del Largo i commercianti rimettevano a posto la merce invenduta. Improvvisamente alle 16.20 il silenzio fu rotto da un boato. Una nuvola di polvere si levò in fondo al mercato, dalla parte su via Baylle. Si sentirono urla strazianti, furono attimi di panico: una palazzina vicina in costruzione aveva ceduto ed era crollata. Morirono due operai (il muratore Vincenzo Atzori, 50 anni, cagliaritano, padre di sei figli, e il manovale Tomaso Murenu, 16 anni, di Selargius), e tre rimasero feriti gravemente. Il fasto destò profonda commozione in città.