Dopo la fitta giornata di ieri con l’arrivo in Sardegna del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del ministro dell’Agricoltura Giuseppe Conte, la protesta dei pastori sardi oggi raggiunge anche Roma.

Una delegazione di allevatori sarà a palazzo Montecitorio insieme a Coldiretti nazionale. Il primo risultato ottenuto dai pastori intanto è che il 21 febbraio parteciperanno per la prima volta a un tavolo di filiera insieme a Governo e imprese.

«Pur ritenendo l’incontro positivo, perché immediato e non mediato da altre figure, non possiamo ritenerci soddisfatti finché non vedremo risoluzioni immediate per il nostro futuro – fanno sapere i vertici del Movimento Pastori Sardi -. Perciò non possiamo permettere in alcun modo di far rientrare la protesta, ma anzi, invitiamo tutti i Pastori a considerarne la necessità oggi più di ieri. Tenete alta la mobilitazione e non abbassate la guardia».

Nonostante l’assenza pesante di Marcell Jacobs e quella di Chituru Ali, la staffetta 4×100 maschile italiana ha conquistato un prestigioso secondo posto nella batteria delle World Relays di Guangzhou, staccando così il pass per i Mondiali di atletica in programma a settembre a Tokyo.

I protagonisti della qualificazione sono Fausto Desalu, Matteo Melluzzo, Lorenzo Patta e Filippo Tortu, che hanno chiuso la prova con il tempo di 38.16, alle spalle soltanto degli Stati Uniti (37.86). Un risultato che vale l’accesso diretto alla rassegna iridata e consente agli Azzurri di tornare nello stesso stadio dove nel 2021 conquistarono l’oro olimpico.

Prestazione convincente quella del quartetto italiano, capace di lasciare dietro squadre competitive come Cina, Brasile e Botswana. Desalu ha aperto bene la gara, fermando il cronometro a un solo centesimo dal tempo dello statunitense Courtney Lindsey. Melluzzo ha consolidato il vantaggio nel rettilineo, mentre Patta ha firmato una straordinaria terza frazione, risultando più veloce di Kyree King di ben 9 centesimi. L’ultimo cambio ha lasciato spazio a un solido Filippo Tortu, che ha saputo contenere il ritorno degli avversari e difendere il piazzamento.

Ora l’Italia può guardare con fiducia all’appuntamento iridato, dove avrà l’occasione di difendere l’argento conquistato a Budapest due anni fa e, chissà, puntare ancora più in alto. Domani gli Azzurri torneranno in pista per la finale delle World Relays, con l’obiettivo di arricchire un percorso già promettente.