Incontri, gruppi di lavoro messi su per sviluppare un servizio di soccorso in emergenza che coinvolgesse le Associazioni di Volontariato e le Cooperative Sociali. Da due anni le associazioni operanti nel servizio di Emergenza – Urgenza 118 della Sardegna collaborano con gli organi regionali per definire i punti della nuova convenzione per il servizio del 118.

Ma nelle scorse settimane è arrivata la doccia fredda. La delibera regionale 64-17 del 28 dicembre 2018 ha previsto, per la parte riguardante il piano 2019-202 del servizio di emergenza 118, dei tagli ai mezzi di soccorso laddove invece le associazioni avevano chiesto incrementi di orari e di postazioni di soccorso. Le risorse economiche integrative per finanziare il miglioramento del servizio – fanno sapere le associazioni – erano state deliberate nell’ultima finanziaria regionale e mancava quindi solo un loro piano di utilizzo.

Il 7 gennaio scorso, prima che la delibera regionale venisse pubblicata, una delegazione dei rappresentanti delle associazioni aveva presentato ai vertici di AREUS un documento di aggiornamento della convenzione per il servizio 118, dove le stesse associazioni proponevano una diversa organizzazione dei servizi, tenendo conto dell’incremento delle risorse messe a disposizione.

Non sono però bastati questi suggerimenti perché l’ultima delibera della Direzione Generale ATS ha fissato al 31 gennaio prossimo la scadenza della convenzione 118 “senza che ci sia dato sapere – spiegano le associazioni in una nota – se vi sia, da qualche parte, un contemporaneo atto che ne dispone i termini di proseguo”. Da qui la richiesta di un incontro urgente con l’assessore regionale della Sanità Luigi Benedetto per capire meglio quale sia il destino del servizio 118 in Sardegna. Servizio che dovrà aspettare, con tutta probabilità, l’insediamento della nuova Giunta regionale, allungando quindi i tempi delle risposte attese già da tempo.

C’è un filo verde che unisce le colline, i campi e le mani dei giovani sardi: è la passione per una terra che continua a generare innovazione, coraggio e sogni.

Nell’edizione regionale 2025 di Oscar Green, il premio di Coldiretti Giovani Impresa dedicato ai nuovi protagonisti dell’agricoltura, la Sardegna ha celebrato la sua nuova generazione di agricoltori: donne e uomini sotto i quarant’anni che hanno scelto di restare, coltivare, reinventare. A Ussana, tra il profumo della terra bagnata e il fermento delle idee, si sono incontrati giovani imprenditori, esperti e rappresentanti istituzionali per discutere di cambiamento climatico, mercati globali, innovazione produttiva e del valore sociale delle campagne.

Un momento di confronto e ispirazione, ma anche di orgoglio per una Sardegna che guarda avanti senza dimenticare le sue radici.

Cinque categorie, dieci finalisti under 40, altrettante storie di coraggio e cinque vincitori: Simone Angioni (Azienda Agricola Chiocciolhelix – Quartu) per la categoria Campagna Amica; Antonella e Maria Giovanna Puliga (Azienda Agricola Puliga – Buddusò) per Impresa Digitale e Sostenibile; Gabriele Comina (Cooperativa Sociale Comunità Il Seme Onlus – Oristano) per Coltiviamo Insieme; Beatrice Foddis (Azienda Foddis – Tertenia) per Agri-Influencer, che rappresenterà la Sardegna nella fase nazionale di Oscar Green; e Marco Ghiani (A Modo Nostro – Laconi) per la categoria Più Impresa. Cinque percorsi diversi, accomunati da un’unica visione: quella di un’agricoltura che non è solo lavoro, ma identità, cultura e innovazione sociale.

Storie di giovani che hanno saputo coniugare la sapienza contadina con la tecnologia, l’inclusione, la comunicazione e la creatività, trasformando le sfide del presente in semi di futuro. “Il futuro è oggi”, ha ricordato Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna, rivolgendosi ai finalisti. “Il confronto con i giovani è essenziale.

Questi ragazzi rappresentano una comunità sempre più ampia di nuove imprese agricole. Ora tocca a voi: prendete in mano il vostro futuro, e fatelo crescere.” Tra applausi e sorrisi, la Sardegna ha raccontato ancora una volta la sua storia più autentica: quella di una terra che sa guardare lontano, continuando ogni giorno a coltivare il futuro.