Finisce nel migliore dei modi l’avventura di un 35enne nuorese che, nella tarda serata del 18 gennaio, si era avventurato nelle impervie zone delle montagne di Ulassai per ammirare la natura e la flora locale.

Dopo aver raggiunto la località “San Giorgio”, il giovane appassionato di natura è rimasto bloccato con la sua autovettura in una zona impervia e difficilmente raggiungibile, rimanendo di fatto molto distante dalla strada principale dalla quale si era allontanato. Al calare della notte e del freddo, impossibilitato a ripartire, il malcapitato fa partire la chiamata al 112 ma, vista la fitta vegetazione nella quale era finito, non riesce a fornire indicazioni utili circa la sua esatta posizione.

Immediatamente si dispiega la macchina dei soccorsi e delle ricerche della Compagnia Carabinieri di Jerzu che invia nella zona diverse pattuglie automontate presenti sul territorio di competenza. L’avventura è terminata con esito positivo e le ricerche, durate praticamente tutta la notte e svolte anche con l’ausilio dei Vigili del Fuoco di Lanusei, sono terminate alle prime ore del mattino di ieri (19 gennaio) grazie ai Carabinieri della Squadriglia.

I militari dotati di un’autovettura più appropriata alla battuta delle aree rurali e soprattutto profondi conoscitori delle impervie zone delle montagne di Ulassai sono riusciti così a soccorrere il malcapitato e a garantirgli di poter raccontare la spiacevole avventura.

Nel weekend scorso, le acque del Golfo dell’Asinara e del Canyon di Castelsardo, tra Sardegna e Corsica, hanno offerto uno spettacolo raro: l’avvistamento di capodogli, grampi e stenelle striate, tutte specie protette.

Tra i capodogli osservati c’era Ganimede, già visto dai biologi 13 anni fa nel Canyon di Caprera, intento a nutrirsi insieme ad altri due esemplari. Poco dopo, i ricercatori hanno incontrato anche un gruppo di grampi, delfini pelagici poco comuni, mentre le stenelle striate hanno accompagnato l’imbarcazione per quasi tutta l’esplorazione.

A confermare gli avvistamenti è stata l’équipe di Sea Me Sardinia, che monitora il tratto di mare con il progetto “I Cetacei del Canyon di Castelsardo”, usando un idrofono per rilevare i cetacei prima di osservarli direttamente.