Treviso: decide lasciare il figlio in ospedale per farlo adottare poi ci ripensa e torna a riprenderlo
Forse non poteva mantenerlo, oppure era sola e non si sentiva di crescerlo, una mamma a Treviso ha deciso di portare avanti la gravidanza e di lasciare il figlio in ospedale affinché se prendesse cura un'altra famiglia, ma dopo tre giorni si è ripresentata in ospedale per prenderlo con sé.
È successo all’ospedale Ca’ Foncello di Traviso. Negli ospedali italiani esiste il così detto “parto in anonimato” o “parto segreto”, se una donna per qualsiasi ragione non è in grado di crescere il bimbo che ha dato alla luce, può concordare con la struttura ospedaliera di non essere menzionata nell’atto di nascita che deve essere firmato da un medico o dall’ostetrica entro dieci giorni dal parto. Questo è il tempo che viene concesso alla mamma per ripensarci.
Se non si ripresenta entro il termine dei dieci giorni, il bambino rimane in ospedale e vengono avviate le pratiche per l’adozione. La mamma di Treviso, come racconta Corriere.it, ha resistito tre giorni senza il suo bambino, poi si è presentata in ospedale per prenderlo con sé. In quello stesso ospedale lo scorso anno si sono verificati altri tre casi, in due dei quali le neomamme ci hanno ripensato, mentre nel terzo, il bambino è stato dato in adozione.
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