Il padre accosta e lui esce dalla macchina: bimbo di 3 anni falciato e ucciso da un’auto
#Italia Il piccolo, 3 anni, era seduto sul seggiolino posteriore. Il padre si è fermato e lui è uscito all'improvviso dall'auto finendo in strada. Qui è stato prima evitato da una macchina ma la seconda che è passata l'ha travolto
Tragedia a Cesena. Un bimbo di tre anni, di origini senegalesi, è morto investito da un’auto. Era in macchina col padre: l’uomo ha accostato, per motivi non chiari. Il bimbo, su un seggiolino sul retro, è sfuggito alla sua attenzione, è sceso e ha attraversato: una vettura l’ha schivato, un’altra invece l’ha centrato. E’ morto poi all’ospedale Bufalini di Cesena.
Come riportato da Tgcom, il padre della vittima risiede con la famiglia nel centro del vicino comune di Savignano sul Rubicone. Era alla guida di una Audi A2 e stava percorrendo la provinciale 10 quando si è fermato per quella che viene definita un’emergenza, non meglio specificata. E’ uscito dalla macchina e ha perso di vista il figlioletto che era sul sedile posteriore, su un apposito seggiolino da bambini, ma non è chiaro se fosse legato e in che modo.
In ogni caso il piccolo è sceso ed è finito in breve tempo in mezzo alla strada. Proprio in quel momento stavano arrivando altre auto. La prima è riuscita a evitarlo, mentre una Fiat Punto l’ha travolto ed è finita poi in un fosso. E’ intervenuto il 118, ma inutile e’ stata la corsa in ospedale, dove il bimbo non ce l’ha fatta.
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Lo sapevate? l’attore cagliaritano Amedeo Nazzari recitò con Fellini e Anna Magnani. Interpretò anche Caravaggio
Salvatore Amedeo Carlo Leone Buffa, in arte Amedeo Nazzari, nato a Cagliari il 10 dicembre del 1907 prese il nome di suo nonno per sfondare nel mondo dello spettacolo. Nacque in via Caprera, in una casa che poi fu abbattuta agli inizi degli anni Cinquanta. A Cagliari gli è stata dedicata la piazza davanti al Teatro Lirico, nel Parco della Musica. Lavorò con Lattuada e Fellini.
Sardi famosi: l’attore cagliaritano Amedeo Nazzari, super divo del cinema italiano.
Salvatore Amedeo Carlo Leone Buffa, in arte Amedeo Nazzari, nato a Cagliari il 10 dicembre del 1907 prese il nome di suo nonno per sfondare nel mondo dello spettacolo.
Nacque in via Caprera, in una casa che poi fu abbattuta agli inizi degli anni Cinquanta.
A Cagliari gli è stata dedicata la piazza davanti al Teatro Lirico, nel Parco della Musica.
Suo padre era proprietario di un pastificio (aveva diversi mulini) ed era una persona benestante, sua madre figlia del presidente della corte d’appello di Cagliari. Il piccolo Amedeo ha solo sei anni quando suo padre muore e la madre si trasferisce con lui e le sorelle a Roma.
Dopo il collegio dai salesiani e gli studi di ingegneria, abbandonati prima della laurea, passa al teatro, sua grande passione fin dalle prime recite scolastiche. L’esordio da professionista avviene nel 1927.
Nel 1935 viene notato da Elsa Merlini, che gli offre una parte nel film che sta per girare. Il film, Ginevra degli Almieri, non sarà un successo, e Nazzari tornerà al teatro. Ancora una volta sarà un’attrice, Anna Magnani, a notarlo soprattutto per la prestanza fisica e ad imporlo nel cast di Cavalleria (1936). Ancora un film in divisa sarà nel 1938 il suo secondo successo di pubblico: Luciano Serra pilota, sempre con la regia di Alessandrini. Iniziano a fioccare le offerte e il suo volto è sempre più conosciuto.
Nel 1941 alla Mostra di Venezia vince la futura Coppa Volpi per il film Caravaggio, pittore maledetto.
Sempre in quell’anno il celebre La cena delle beffe lo consacra definitivamente come “divo” del cinema. Il film, diretto da Alessandro Blasetti, è un dramma in costume che si svolge nella Firenze dei Medici.
Lavorerà con Alberto Lattuada e con Anna Magnani come co-protagonista, nel 1957 viene scelto da un Federico Fellini ormai affermato, per recitare in Le notti di Cabiria un ruolo di divo in decadenza.
Sempre nel 1957 Nazzari sposa Irene Genna, attrice italo-greca, da cui un anno più tardi nascerà la figlia Maria Evelina. Dopo oltre vent’anni di successi, nei ’60 arrivano le prime delusioni: la più grande è il ruolo del principe Salina nel Gattopardo di Visconti, proposto a lui, ma che va poi a Burt Lancaster per ottenere finanziamenti da una casa di produzione americana.
In Italia si apre la stagione d’oro della commedia all’italiana, ma salvo qualche sporadica eccezione, Nazzari si rifiuta di interpretare questo tipo di copioni. Nazzari muore a Roma il 7 novembre del 1979.
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