“Marito usato a 18 euro trattabili”: 40enne tedesca vende il coniuge su ebay
#Mondo Amburgo: moglie cerca di vendere il marito su ebay a 18 euro. Ovviamente era solo uno scherzo ma, a suo dire, le richieste non sono mancate
È successo ad Amburgo, in Germania, dove una donna quarantenne, stanca del marito, ha deciso di sbarazzarsi del coniuge. Prezzo modico: 18 euro. Negoziabili. E la quarantenne, come si legge sul Berliner Morgenpost, ha rivelato di aver ricevuto diverse risposte. Poi, purtroppo, l’annuncio è stato rimosso dal sito. È stato durante le vacanze natalizie che la donna è arrivata alla conclusione di riciclare il marito (periodo ideale per “rivendere” regali non graditi). Ovviamente era tutto uno scherzo: “A un certo punto ne ho avuto abbastanza“, ha raccontato la quarantenne, riferendosi al marito, con cui è sposata da sette anni.
“Nei primi giorni delle vacanze di Natale mi sono semplicemente resa conto che non siamo più compatibili: cedo volentieri mio marito. Il reso non è ammesso. Le richieste vanno inviate per e-mail”, ha scritto nell’annuncio pubblicato online proprio il giorno di Natale. Come riportato da TpiNews, titolo del post parla da sé: “Marito, usato”. E si legge ancora: “Il ritiro è possibile anche oggi, così lo puoi provare subito domani, a Santo Stefano”, specificando poi il prezzo. Quei 18 euro, per di più negoziabili.
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Accadde oggi. 13 giugno 1981: muore Alfredino Rampi. Il sardo Angelo Licheri cercò di salvarlo
In quel maledetto pozzo artesiano che nel giugno del 1981 ingoiò vicino a Roma Alfredino Rampi si calò anche un sardo, Angelo Licheri. Fu lui, sardo coraggioso e con il fisico da contorsionista, a calarsi a testa in giù nelle viscere della terra per cercare di afferrare il polso filiforme del bambino e tirarlo fuori dall’incubo. Ma l’impresa disperata non gli riuscì.
Il 13 giugno 1981 l’Italia perdeva ogni speranza di riportare vivo in superficie il piccolo Alfredino Rampi.
L’ultima persona che cercò di salvare Alfredino Rampi è un sardo di Gavoi: l’Angelo di Vermicino.
In quel maledetto pozzo artesiano che il 10 giugno del 1981 ingoiò vicino a Roma Alfredino Rampi si calò proprio Angelo Licheri.
Fu lui, sardo coraggioso e con il fisico da contorsionista, a calarsi a testa in giù nelle viscere della terra per cercare di afferrare il polso filiforme del bambino e tirarlo fuori dall’incubo. Ma l’impresa disperata non gli riuscì. E da allora questo eroe sfortunato si porta nella mente le cicatrici di una tragedia assurda. Tragedia entrata in qualche modo nella storia d’Italia: è ancora la più lunga diretta televisiva della Rai, che trasmise le immagini a reti unificate indugiando sul presidente della Repubblica Sandro Pertini, che volle seguire personalmente le operazioni di soccorso.
Quell’uomo per una notte tenne venticinque milioni di italiani con il fiato sospeso. Si calò nel pozzo per tirare su il bimbo incastrato, ma non riuscì a salvarlo. Giunto a trenta metri sotto terra Angelo arrivò persino a stringere il braccio esile di Alfredino. I due si parlarono, Angelo provò a consolarlo ma la presa cedette. La fine di ogni speranza: il piccolo morì alle 6,30 del 13 giugno.
Angelo Licheri è morto poco meno di un anno fa, il 18 ottobre 2021.
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