È morto a 77 anni Sergio Frau, giornalista e scrittore nato a Roma da famiglia di origini sarde, tra le firme più note della cultura italiana. Figura eclettica, capace di unire rigore giornalistico e passione per il mito, è ricordato soprattutto per aver rilanciato, con i suoi studi, l’ipotesi che la leggendaria Atlantide fosse in realtà la Sardegna.
Nel 2002 pubblicò il saggio Le Colonne d’Ercole – Un’inchiesta, in cui propose di rileggere i testi di Platone alla luce di un’interpretazione innovativa: le mitiche Colonne non andrebbero collocate solo nello Stretto di Gibilterra, come comunemente si ritiene, ma anche nel Canale di Sicilia. In questo scenario, l’isola di Atlante dei dialoghi platonici Timeo e Crizia coinciderebbe con la Sardegna, portando la civiltà nuragica al centro di una nuova visione storica e archeologica.
Secondo un’altra teoria di Frau, inoltre, sarebbe stato un catastrofico tsunami a colpire e indebolire la civiltà nuragica, cancellando in parte la sua grandezza e alimentando così il mito dell’isola perduta di Atlantide.
La sua ricerca sull’Atlantide sarda non rimase confinata ai libri: nell’aprile 2005 un simposio dedicato al suo saggio si tenne nella sede dell’UNESCO a Parigi, accompagnato dalla mostra Atlantika: Sardaigne, Ile Mythe. Un anno più tardi, nell’ottobre 2006, anche l’Accademia Nazionale dei Lincei ospitò un convegno sui suoi studi, inaugurando la mostra Atlantikà.
Il 24 settembre 2010 Frau fu insignito a Roma della prima edizione del Premio di giornalismo L’isola che c’è.
Con la sua opera, Sergio Frau ha lasciato un segno profondo nel giornalismo culturale e nella riflessione sul rapporto tra mito, storia e identità mediterranea. La Sardegna, che fu al centro delle sue ricerche e delle sue passioni, oggi lo ricorda come il narratore che tentò di restituirle il posto che, a suo avviso, le spettava nel cuore della storia antica.
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