(VIDEO) Accise, la sfida dei Riformatori: “Serve marciare su Roma”

I Riformatori chiedono a Pigliaru di marciare su Roma per le accise: in ballo 4 miliardi di euro circa spettanti alla Regione Sardegna.
Continua la guerra dei Riformatori sul tema delle accise. Dopo la battaglia per l’approvazione dei due ordini del giorno attraverso cui, in Consiglio Regionale e in Parlamento, il Presidente della Regione e il Governo sono stati impegnati rispettivamente alla rivendicazione e al riconoscimento alla Sardegna dei trasferimenti erariali legati ai prodotti petroliferi fabbricati nell’Isola, ora il partito guidato da Roberto Frongia è pronto a sfidare Roma faccia a faccia. In una conferenza stampa tenutasi stamattina, i Riformatori hanno comunicato infatti l’intenzione di invitare Francesco Pigliaru a farsi promotore di una pacifica marcia sulla Capitale che, ai primi di gennaio, coinvolga tutto il mondo politico, culturale, sindacale e professionale sardo. L’obiettivo dell’iniziativa? (Ovviamente) ottenere il fatidico sì necessario al conferimento dei circa 4 miliardi di risorse spettanti alla Sardegna.
“La soddisfazione per il grande risultato raggiunto con l’approvazione dei due ordini del giorno costituisce la premessa di una storica conquista di tutto il popolo sardo: il riconoscimento dei propri diritti sovrani, sanciti con chiarezza dall’articolo 8 del nostro Statuto – ha affermato il coordinatore dei Riformatori Pietrino Fois -. Noi però non ci fermiamo e non ci fermeremo. Per questo, chiediamo a Pigliaru di mettersi in cammino e a capo di una delegazione che comprenda i parlamentari sardi, nazionali ed europei, i consiglieri regionali, le associazioni imprenditoriali e quelle sindacali, il mondo della cultura e delle professioni e la rete dei sindaci per esprimere al Governo la determinazione della nostra comunità”.
Se questo invito non dovesse essere raccolto, in assenza della “adesione” del Presidente della Regione, ha concluso Fois, “i Riformatori sono pronti a farsi promotori dell’iniziativa. Non possiamo più aspettare, siamo stanchi delle lusinghe, delle false promesse e delle elemosine”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA