Nella giornata di ieri, la Guardia di Finanza di Cagliari ha arrestato un giovane di 20 anni residente a Cagliari per spaccio. Durante una perlustrazione i Baschi Verdi hanno notato, nei pressi di uno stabile di via Castelli a Cagliari, un movimento di persone, che, è sembrato subito sospetto.

I militari hanno notato che alcune persone, a piedi, si avvicinavano ad un soggetto che stazionava di fronte all’edificio, ricevevano un involucro ed in cambio consegnavano una banconota.I finanzieri hanno quindi sospettato un’attività di spaccio, circostanza che è stata confermata quando durante un controllo, eseguito nei confronti di un ragazzo che si allontanava dallo stabile tenuto sotto osservazione dopo essersi intrattenuto con lo spacciatore, lo stesso – un ventenne di Capoterra – veniva trovato in possesso di 1,4 grammi di marijuana. La sostanza è stata sequestrata e il soggetto segnalato alla Prefettura di Cagliari.

Avuta quindi la certezza dell’attività di spaccio, i Baschi Verdi, con l’ausilio dei cani antidroga, hanno perquisito lo spacciatore, il quale durante le operazioni, ha inviato dal proprio cellulare un messaggio alla madre dicendo di «far sparire tutto».

Le Fiamme Gialle, quindi, hanno perquisito l’abitazione dello spacciatore dove hanno trovato, all’interno di uno zaino nella sua camera da letto, 574,2 grammi di hashish divisi in 156 dosi e 10,4 grammi di marijuana divisi in 7 dosi. La sostanza stupefacente è stata sequestrata e il giovane spacciatore, arrestato, sarà processato, con rito direttissimo, nella giornata di oggi.

Dall’inizio dell’anno, sono 365 i soggetti segnalati alla Prefettura, 21 i denunciati e 19 gli arrestati.

Dopo la maxi operazione antidroga in Sardegna, Roberto Saviano torna a parlare della criminalità sull’Isola con un post sui social. Ricorda le polemiche dei mesi scorsi, quando aveva denunciato gli assalti ai portavalori attribuendo i gruppi responsabili al Nuorese, scatenando le reazioni di politici locali.

“Oggi le indagini confermano quanto detto allora. Parlare di criminalità organizzata non è diffamare, ma fare informazione. Difendere una terra significa non negare i fatti”, scrive lo scrittore.

Un intervento che riaccende il dibattito su informazione, identità dei territori e libertà di raccontare anche le cronache più scomode.