Si è conclusa con l’arresto di un 19enne gambiano Assane Pabu la vicenda dell’accoltellamento di un giovane del Gambia che nella serata di ieri è scampato all’aggressione armata in via Roma sotto il Consiglio regionale.

Il giovane aggredito, scappando da via Lepanto, era riuscito a chiedere aiuto ad una pattuglia di poliziotti in via Roma dicendo loro che un connazionale lo stava inseguendo con un coltello e che questi lo aveva già ferito al gluteo destro. Arrivato vicino al ferito, il gambiano ha urlato frasi nella propria lingua e ha estratto il coltello per colpire l’altro giovane. Immediato l’intervento dei poliziotti che hanno spostato l’aggressore evitando che questi colpisse il giovane all’addome.

L’aggressore ha continuato però a brandire l’arma verso gli agenti che solo dopo diversi minuti di trattativa sono riusciti a fargliela buttare a terra. Da qui poi una seconda colluttazione, questa volta da parte del ferito che si è scagliato contro il suo aggressore. A questo punto, per dividere i due giovani, i poliziotti sono stati colpiti con calci e pugni da Pabu Assane che, divincolandosi, ha fatto cadere a terra uno degli agenti. Il poliziotto è stato poi visitato e se la caverà con una 8 giorni di cure, a causa di un trauma distrattivo e contusino della spalla destra.

Una volta bloccato, Pabu Assane è stato poi arrestato e portato in Questura per i reati di resistenza, minacce e lesioni a pubblico ufficiale e denunciato in stato di libertà per i reati di lesioni aggravate e possesso ingiustificato di oggetti atti ad offendere. Nella mattinata di oggi si è tenuto il processo con rito per direttissima.

Dopo la maxi operazione antidroga in Sardegna, Roberto Saviano torna a parlare della criminalità sull’Isola con un post sui social. Ricorda le polemiche dei mesi scorsi, quando aveva denunciato gli assalti ai portavalori attribuendo i gruppi responsabili al Nuorese, scatenando le reazioni di politici locali.

“Oggi le indagini confermano quanto detto allora. Parlare di criminalità organizzata non è diffamare, ma fare informazione. Difendere una terra significa non negare i fatti”, scrive lo scrittore.

Un intervento che riaccende il dibattito su informazione, identità dei territori e libertà di raccontare anche le cronache più scomode.