Compie 100 anni il Museo d’Arte Siamese Stefano Cardu a Cagliari

Domani alle ore 11 nella sala del Retablo al Palazzo Civico di via Roma, si terrà la conferenza stampa di presentazione delle iniziative per i 100 anni del Museo d'Arte Siamese Stefano Cardu. Stefano Cardu era un imprenditore giramondo che nel 1914 donò a Cagliari la collezione da cui nasce il Museo civico di arte siamese, oggi alla Cittadella. Cardu fece parte di un nucleo ristretto di professionisti europei che cambiò il volto di Bangkok tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento.
Compie 100 anni il Museo d’Arte Siamese Stefano Cardu a Cagliari.
Domani alle ore 11 nella sala del Retablo al Palazzo Civico di via Roma, si terrà la conferenza stampa di presentazione delle iniziative per i 100 anni del Museo d’Arte Siamese Stefano Cardu.
Saranno presenti l’assessore alla Cultura Paolo Frau, il presidente della Commissione Cultura Alessio Alias e la direttrice del Musei Civici Paola Mura.
Stefano Cardu era un imprenditore giramondo che nel 1914 donò a Cagliari la collezione da cui nasce il Museo civico di arte siamese, oggi alla Cittadella. Cardu fece parte di un nucleo ristretto di professionisti europei che cambiò il volto di Bangkok tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. Infaticabile lavoratore, amico dei potenti, collezionista di opere d’arte.
A Bangkok l’opera di Cardu è parte rilevante nella storia della capitale durante il primo periodo della modernizzazione, tra gli anni Settanta e la creazione del Dipartimento dei Lavori pubblici nel 1889. La sua impresa si chiamava “S. Cardu & Co” e negli anni migliori dava lavoro a due architetti, un ingegnere, tre disegnatori e cinque impiegati locali.
Nel 1879 il professionista cagliaritano risulta essere disegnatore/progettista per il governo. Come ci sia arrivato non è chiaro. Le biografie ufficiali raccontano che si imbarca giovanissimo (è nato nel 1849) sui bastimenti a vela e che nel 1874 arriva in Siam. All’epoca, sul trono c’è Rama V, un sovrano illuminato di neanche trent’anni, educato da una governante inglese e un tutor scozzese.
Fra le commesse, la residenza del principe Chaturonratsami, la facciata e la torre dell’orologio nella sede delle Poste. Di queste opere non resta che l’edificio del Royal Military College, oggi sede del Royal Thai Survey Department. Ma nel 1890 Cardu con l’impresa in affanno fu costretto a lasciare il Siam. Si portò dietro un piccolo tesoro che donerà al Comune di Cagliari.

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“I Giganti di Mont’e Prama restino a Cabras”: mozione bipartisan in Consiglio regionale

La polemica è sorta dopo che la direttrice del Polo Museale della Sardegna Giovanna Damiani aveva dichiarato nei giorni scorsi che «la casa dei Giganti è anche Cagliari».
Una mozione firmata da sei consiglieri regionali di diversi partiti per chiedere che i Giganti di Mont’e Prama siano ospitati tutti a Cabras, nel Museo archeologico locale, come da accordi sottoscritti tra Mibac e Regione Sardegna.
«I Giganti di Mont’e Prama devono rimanere nel territorio di provenienza. Il ridimensionamento del Museo archeologico di Cabras (Or) sarebbe una iattura per la cultura sarda – si legge nella mozione firmata da Oscar Cherchi (FI), Antonio Solinas e Mario Tendas del Pd, Attilio Dedoni e Alfonso Marras dei Riformatori e Augusto Cherchi del Partito dei Sardi -. L’accordo del 2005 prevedeva un finanziamento di 1,6 milioni di euro per il restauro delle sculture di Mont’e Prama e la costruzione ex novo del Museo dell’arte nuragica e contemporanea del Mediterraneo nel quartiere cagliaritano di Sant’Elia non vide mai la luce. Successivamente, Regione e Mibac decisero di ampliare il Museo archeologico di Cabras per ospitare il complesso scultoreo di Mont’e Prama. In quell’intesa si stabilì di destinare alcuni reperti (tre statue e un modello di nuraghe) al Museo archeologico di Cagliari. Questo patto tra Stato e Regione viene oggi rimesso in discussione dai funzionari del Ministero. L’ipotesi di ridimensionamento del Museo di Cabras è per noi inaccettabile».
La polemica è sorta dopo che la direttrice del Polo Museale della Sardegna Giovanna Damiani aveva dichiarato nei giorni scorsi che «la casa dei Giganti è anche Cagliari».

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