La morte di Mattia Sau: l’autopsia esclude segni di violenza, ma resta molto da chiarire

Ci sono ancora alcuni punti oscuri nella vicenda di Mattia Sau 32enne di Iglesias, morto venerdì mattina in Sant'Avendrace, dopo essere stato fermato dai carabinieri in un forte stato di agitazione. Forse aveva assunto droghe, ma per saperlo occorrerà attendere l'esito degli esami tossicologici, intanto è stato rintracciato l'uomo che stava con lui e aveva fatto perdere le sue tracce
Si è svolto ieri l‘esame autoptico sul corpo di Mattia Sau, a effettuarlo il medico legale Roberto Demontis, su disposizione del pm Emanuele Secci. L’esito dell’autopsia esclude segni di violenza, a parte un’escoriazione sulla mano sinistra che Sau potrebbe essersi procurato nei momenti concitati della fuga. I fatti risalgono a venerdì mattina presto, intorno alle 5.30 quando l’uomo ha cercato di fermare un’ambulanza di passaggio. Il 32enne era in evidente stato di agitazione, probabilmente sotto l’effetto di sostanze. Visto lo stato confusionale di Sau, che a quanto pare non riusciva neanche a farsi capire, gli operatori del 118 hanno allertato le forze dell’ordine, ma al loro arrivo l’uomo si è dato alla fuga, e dopo un breve inseguimento è stato fermato, intanto l’ambulanza, che si trovava lì solo di passaggio, ha proseguito per rispondere alla chiamata. A questo punto Sau si è sentito male ed è stata chiamata un’altra ambulanza. I soccorsi giunti sul posto non hanno potuto fare niente per lui. Saranno gli esiti dell’esame tossicologico, disponibili solo tra 20 giorni a chiarire se e quali sostanze abbia assunto, visto che familiari e conoscenti escludono che avesse problemi di dipendenza da alcol o droghe.
Resta invece ancora da chiarire perché l’uomo che aveva trascorso la serata con Sau, quando quest’ultimo fermava la prima ambulanza, si sia dileguato. Gli inquirenti, pare anche grazie al fatto che la zona teatro della vicenda sia dotata di telecamere, hanno individuato e rintracciato l’uomo. Secondo i familiari Sau soffriva di crisi respiratorie che unite all’agitazione e al consumo probabile di sostanze stupefacenti, potrebbero aver contribuito a causarne il decesso. Sau non è il primo che perde la vita subito dopo o durante un fermo, solo qualche giorno fa si è riparlato del caso Magherini, abbastanza simile per certi aspetti a quello dell’uomo di Iglesias. Per questo alcune associazioni come Stefano Cucchi Onlus e la trasmissione Chi l’ha visto si stanno occupando del caso, anche se al momento tutto lascerebbe pensare a una morte naturale. Molto sarà chiarito dall’esito dell’esame tossicologico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA