Il Serramanna apre il mese di dicembre con la sesta vittoria di file alla dodicesima giornata del campionato di Prima Categoria. Contro l’Atletico Settimo finisce 3 a 1. Primo tempo non esagerato, la gara si chiude nel secondo tempo grazie alla doppietta, con un gol su rigore, di Alessio Meloni, dopo la rete di Silva nel primo tempo. Lodi all’Atletico, che comunque non scende in campo come vittima sacrificale e fa la sua partita, arrivando al gol con Andrea Perra.

Serramanna conferma la solita formazione, ma come al solito apporta qualche modifica. Ritorna titolare Sanì , sulla fascia, Aretino spostato al centro con Atzeni, Filippo Lai parte dalla panchina. Marco Ena dietro le due punte Amorati e Meloni. Occhi puntati sui due nuovi acquisti Mirko Atzeni e Matteo Podda, in panchina. Subito arrembante l’Atletico con la linea Vacca, Cocco, Perra,  ma il Serramanna prova a fare valere la superiorità tecnica spingendo sulla metacampo avversaria. Amorati ha l’occasione giusta, ma Angioni esce in maniera egregia. Nei primi minuti è monologo biancazzurri ma l’Atletico si difende ordinatamente  prova a rispondere con un tiro, troppo alto, di Perra. Per venti minuti il copione è simile a quello di altre gare , con l’attacco serramanese a cercare con la forza lo spazio in avanti, tra lanci lunghi e verticalizzazioni. Alla mezz’ora però ecco il gol del Serramanna. Grande lavoro di Medda sulla destra e palla che arriva a Felipe Silva, con il numero 5 che pizzica in rete per l’1 a 0. Qualche minuto dopo Atzeni su punizione pesca Meloni ma il numero 11 è in fuorigioco,  con bella parata di Angioni.  Nel finale di primo tempo l’Atletico prova a riversarsi in avanti, modificando anche l’assetto dei suoi uomini, ma per Secchi non arriva nessun pericolo di rilievo. Allo scadere Silva trova lo spazio centralmente su errore avversario ma al limite dell’area calcia alto.

Nel secondo tempo il Serramanna si affaccia immediatamente dalle parti di Angioni ma Amorati calcia alto. Dall’altra parte l’Atletico rinuncia al rientro di Vargiu in campo, infortunatosi. Serramanna batte forte e Meloni dalla distanza non conclude in porta. Gli ospiti non demordono, Perra tenta il colpo da fuori area ma la palla finisce abbondantemente a lato. Minuto dopo minuto l’Atletico ci crede, Costa centralmente per Cotza ma il numero 10 calcia a lato. Al quarto d’ora però episodio chiave. Amorati viene messo giù in area e Farci assegna un calcio di rigore contestatissimo dal tifo ospite. Alla battuta Meloni ed è il gol del 2 a 0. Gli ospiti però non paiono subire il colpo e su un successivo contropiede un calcio di punizione basso di Cotza prova a riaprire discorso. Discorso chiuso, immediatamente dopo, ancora da Meloni che fa il 3 a 0. Al 20esimo minuto esordisce Matteo Podda che rileva Sanì. L’Atletico trova però la rete che riapre tutto con Perra, servito diligentemente da Vacca. Ospiti che trovano coraggio e con caparbietà spingono per riaprire la gara. Alla mezz’ora, esordio anche per Mirko Atzeni,  che rileva un ottimo Medda.  Finale di gara concitatissimo e a farne le spese è il portiere Secchi, che rimedia un cartellino rosso diretto. Nel finale Vacca, su calcio di punizione di Solla. Serramanna avanti nei  minuti finali, con Coccodi, servito da Podda, ma il numero 10 si fa bloccare da Angioni.  Non succede più niente, il Serramanna conquista la sua sesta vittoria finale e vola a 31 punti, ma per l’Atletico Settimo c’è spazio per gli applausi del suo pubblico.

Lo sapevate? A Cagliari, sotto Piazza D’Armi, in una grotta, si nasconde il lago di “Su Stiddiu”.

Su Stiddiu (Foto di Angelo Pili del gruppo speleologico ALOE FELICE)

È capitato tante volte di sentir parlare di reperti archeologici, risalenti all’epoca romana o addirittura più antichi, ma pochi sanno che sotto piazza D’Armi a Cagliari si trova un lago sotterraneo, giusto qualche metro sotto i nostri piedi.

Ebbene sì, probabilmente conosciuto da tanti ma non visitato da tutti, il bacino d’acqua si trova esattamente sotto la piazza, nella Grotta de Su Stiddiu, “della goccia”, chiamata così per via del fenomeno di stillicidio ancora in corso.

Situata a meno dieci metri di profondità ed estesa fin sotto il carcere di Buoncammino è una grotta artificiale appartenente anch’essa alle segrete di Cagliari, fra camere e cunicoli scavati sotto il lastricato della città. Le grotte, risalenti al periodo fenicio-punico e riutilizzate in seguito anche durante il Medioevo, venivano utilizzate per estrarre minerali e pietre calcaree, necessari per la costruzione di case, edifici e mura difensive.

Successivamente i cunicoli sono serviti a convogliare le acque della rete idrica cittadina in una grande vasca di contenimento creando così il lago sotterraneo, che con la sua limpidezza, sembra quasi finto. Uno specchio d’acqua cristallina nel quale si riflettono le bianche pareti rocciose della grotta, che ha reso speleologi e visitatori spettatori di uno scenario incredibile, lontano dalla frenesia della città.

Oggi il livello dell’acqua è diminuito notevolmente, da quasi quattro metri di profondità a un metro e mezzo nel presente, portando alla luce nuovi ambienti utilizzati nei modi più svariati, prima come cava di estrazione mineraria, poi come deposito della fabbrica di birra “Ferrero-Barisonzo”, proprio come una sorta di frigorifero industriale. Poi, circa ottant’anni dopo, cambiando ancora destinazione, diventò un rifugio antiaereo durante i bombardamenti del 1943, quando il Genio Civile incluse la grotta di “Su Stiddiu”, nella lunga lista di tunnel e cunicoli adibiti a riparo.

L’unica entrata attualmente accessibile è quella di viale San Vincenzo, tramite una piccola porta di ferro comunicante con quello che è un paesaggio insolito, basti pensare che, camminando all’interno della grotta, a pochi metri dalla propria testa, è posto uno dei punti nevralgici più importanti del traffico automobilistico cittadino.

L’interno, visitabile solo con la presenza di speleologi e esperti durante visite organizzate, presenta non solo il lago, ma ambienti enormi con un età storica risalente addirittura a 2500 anni fa, che col tempo sono stati in parte modificati artificialmente, come quando insieme alle altre grotte sotto Piazza D’armi, quella de Su Stiddiu venne tenuta sotto osservazione per il timore che i detenuti di Buoncammino, potessero evadere dal carcere, posto esattamente a pochi passi dalla grotta. Per questo alcuni accessi ai cunicoli vennero in parte chiusi con grate di ferro o murati.