Terzo pareggio in tre partite per il Cagliari che va a fermarsi per 1-1 contro il Frosinone. Ci pensa Diego Farìas, tornato al gol dopo un digiuno di un anno, ma la prestazione dei rossoblù è stata negativa per quaranticinque minuti: manovra lenta e leziosa, poche idee, attaccanti mal serviti e spuntati, centrocampo totalmente scollato dalla difesa.

Poi nella seconda frazione le cose si sono messe meglio, sono fioccate le occasioni e solo l’imprecisione di Joao Pedro e la gran serata di Sportiello su Leonardo Pavoletti hanno impedito ai rossoblù di cogliere i tre punti. La compagine cagliaritana ha concluso la gara in dieci uomini per l’espulsione di Nicolò Barella per somma di ammonizioni, in una contesa che l’arbitro Serra ha condotto in maniera a tratti assurda, mostrando un livello bassissimo di preparazione.

CRONACA.

Bella atmosfera in terra laziale, col Cagliari che ripresenta tra gli undici Klavan, Padoin e Sau e dunque si propone nuovamente con una disposizione tattica maggiormente offensiva rispetto alle ultime uscite. Calcio d’avvio per il Frosinone che viene subito bloccato dai rossoblù e dalla voglia di palleggiare dei ragazzi di Maran. La prima occasione arriva al 5′ con un colpo di testa di Ciofani su inserimento in area, palla largamente a lato. Il contatto tra Joao Pedro e Goldaniga in area di rigore non viene ritenuto fallo dalla terna arbitrale, Cassata dalla distanza svirgola e calcia alle stelle. Al 13′ il Frosinone va in vantaggio: affondo sulla destra di Zampano, colpo di testa al centro dell’area per l’accorrente Cassata che infila Cragno e sigla l’1-0. Il Cagliari ha una buona occasione per il pareggio al 21′, Joao Pedro può usufruire di una punizione dal limite ma tira colpevolmente alto.

Ancora Cassata, sempre libero, va al tiro e la palla a lato; al 24′ Campbell fa sedere Barella e consente il colpo di testa di Ciofani, Cragno smanaccia in angolo. A seguire l’estremo difensore cagliaritano si supera ancora una volta su Ciofani, Srna viene murato da Capuano mentre è centrale la conclusione di Sau. La rovesciata di Campbell alla mezz’ora è decisamente velleitaria e buffa, altrettanto velleitario il destro di Pavoletti dai venticinque metri che risulta un passaggio al portiere. La gara si innervosice e fioccano i cartellini, mentre il Cagliari difetta gravemente nelle soluzioni offensive, molto lente e poco fruttuose. Ariaudo smorza il destro di Joao Pedro al 41′, tiro-cross sul fondo di Zampano. La prima frazione si chiude sull’1-0 per i padroni di casa dopo un solo minuto di recupero.

Il Cagliari sembra rientrare meglio dal riposo, certamente più voglioso di recuperare lo svantaggio. Eppure al 47′ è ancora la formazione frusinate ad andare vicina al gol con un sinistro potente di Beghetto che costringe Cragno alla parata plastica in volo. Ionita viene murato al tiro dal limite, Cragno para facile su Campbell. Al 51′ Joao Pedro spreca clamorosamente la palla del pareggio, calciando alto su servizio di Sau. I rossoblù aumentano ora il ritmo, c’è maggiore tentativo di attaccare la porta avversaria – solo che è ancora Cragno ad essere impegnato da Capuano con un colpo di testa. La staccata di Ceppitelli va alta sopra la traversa, quindi doppio cambio per Maran che inserisce Farìas (per Sau) e Faragò (per Bradaric). Al 64′ Pavoletti va vicino all’1-1 con un colpo di testa centrale sul quale Sportiello non si fa sorprendere, poi i due ripropongono la rivalità con il bomber cagliaritano che propone una gran girata di destro che il portiere frusinate devia miracolosamente in angolo.

Pazzesco Cragno al 67′ con una gran parata su Chisbah, Pavoletti sovrasta Capuano ma non prende bene la mira. Il pareggio è nell’aria e arriva al 76′: Joao Pedro vede lo spazio che si apre in area e fa scorrere veloce la palla per il tap-in vincente di Farìas, che torna al gol dopo un anno. Il raddoppio viene mangiato in maniera incredibile: cross di Srna, mischia in area con Ionita che cincischia davanti a Sportiello e gli tira addosso. Ciofani ci prova all’83’ ma Cragno para sicuro, poi un fallo di Barella su Chisbah gli costa il rosso per somma di ammonizioni e il Cagliari rimane in 10. Cragno chiude la porta prima su Pinamonti e poi su Ciano, poi rischia  tantissimo quando perde palla e rischia di mettere giù Pinamonti e dare un rigore agli avversari. La gara si chiude sull’1-1 dopo cinque minuti di recupero.

TABELLINO.

Frosinone: Sportiello; Goldaniga, Ariaudo, Capuano; Zampano, Chibsah, Maiello (al 90′ Ciano), Cassata (al 68′ Crisetig), Beghetto; Campbell (al 68′ Pinamonti); Ciofani. All. Longo.

Cagliari: Cragno (7); Srna (5.5), Ceppitelli (5.5), Klavan (5.5), Padoin (6); Ionita (6) (al 80′ Dessena sv), Bradaric (5) (al 60′ Faragò 6), Barella (5); Joao Pedro (5.5); Pavoletti (6), Sau (5.5) (al 61′ Farias 6). All. Maran (5.5)

Arbitro: Marco Serra di Torino

Gol: Cassata (13′), Farìas (76′)

Ammoniti: Cassata (32′), Ceppitelli (33′), Bradaric (36′), Srna (39′), Barella (53′), Pavoletti (59′), Farìas (al 90′ + 2)

Note: recupero 1′ e 5′. All’84’ Nicolò Barella espulso per somma di ammonizioni. 

Articolo di Giacomo Perra

Per gli almanacchi e i tabellini sportivi, che badano al concreto e dimenticano le note di colore, è semplicemente il primo match della Nazionale disputato al Sant’Elia. Da tutti gli appassionati di calcio, sardi e non, però, l’amichevole Italia-Spagna del 20 febbraio 1971 sarà ricordata per sempre, anche e soprattutto, come la partita delle arance. Le arance sono quelle che, insieme a una non meglio precisata varietà di altri agrumi e di ortaggi, in quell’ormai lontano sabato il pubblico cagliaritano scaraventò contro il ct Ferruccio Valcareggi e i suoi malcapitati uomini. Il motivo di tanto astio? La mancanza di giocatori rossoblù tra i titolari e tra i subentrati, un “peccato” da far scontare al mister e ai suoi ragazzi con una disonorevole gazzarra.

Reduci dal secondo posto conquistato a Messico ’70, i campioni di Valcareggi scesero in campo al Sant’Elia, appena inaugurato, con la seguente formazione: Zoff, Bet, Facchetti, Bertini, Rosato, Burgnich (dal 46’ Ferrante), Mazzola, Rivera, Bonisegna, De Sisti, Prati. Assente giocoforza Gigi Riva, infortunatosi qualche mese prima al Prater di Vienna per un fallo del mediano austriaco Hof, dall’undici iniziale Valcareggi, a cui evidentemente importava poco della geopolitica, escluse anche gli altri cinque campioni d’Italia rossoblù – Albertosi, Niccolai, Cera, Domenghini e Gori – presenti al Mondiale.

Com’era prevedibile, il Sant’Elia non apprezzò e, dall’inizio della partita, sancito dall’arbitro Frauciel alle 14:30 dopo l’esecuzione degli Inni – quello di Mameli venne sonoramente fischiato -, cominciò a fare smaccatamente il tifo per gli spagnoli. Rinfrancati forse da cotanto inaspettato calore, le Furie Rosse dominarono il gioco per quasi tutto l’incontro, chiudendo il primo tempo addirittura in vantaggio per due a zero grazie alle reti di Pirri e Uriarte. Il gol di De Sisti al 34’ della ripresa contribuì a fissare il punteggio sul definitivo 1-2, un risultato meno severo che comunque non salvò “l’onore” degli azzurri, sconfitti in Italia dopo dieci anni e costretti a uscire scortati dallo stadio tra un’impietosa pioggia di arance.

Lavata l’”onta” nella più cafona delle maniere, dall’indomani il pubblico del Sant’Elia dovette fare i conti con la comprensibile stizza e il conseguente ostracismo della Figc, che, scottata dalla clamorosa ribellione della tifoseria rossoblù, riportò la Nazionale a Cagliari solo al termine di un “embargo” durato diciotto anni. La pace tra l’Italia del calcio e il capoluogo sardo fu consumata, infatti, il 21 dicembre del 1989, quando al Sant’Elia la squadra di Azeglio Vicini sfidò l’Argentina di Maradona. Fu uno scialbo zero a zero, riportano le cronache: quel giorno, però, oltre ai gol, non fioccarono neppure le arance. Scusate se è poco..