Sarà un vero e proprio tour de force quello di Matteo Salvini in Sardegna. Il ministro degli Interni arriverà nell’isola domani, giovedì 22 novembre, e ripartire il giorno dopo, venerdì 23 novembre.

In due giorni sono tantissime le tappe suddivise tra appuntamenti elettorali e incontri con cittadini e simpatizzanti. Salvini arriverà ad Olbia nel pomeriggio di domani e alle 16 terrà un incontro pubblico all’auditorium della Stazione marittima di Olbia. Subito dopo si sposterà a Nuoro, dove alle 18.30 parteciperà a un secondo incontro pubblico all’Ex.me, in piazza Mameli.

La giornata si concluderà in Ogliastra. Alle 21 Salvini inaugurerà la prima sede della Lega in Ogliastra, a Tortolì, in via Monsignor Virgilio 64. Alle 22 seguirà una cena con simpatizzanti e iscritti all’hotel ristorante Birdesu di Girasole.

Il 23 il leader della Lega si sposterà nel Sud Sardegna. Alle 12 attesissimo incontro nella sede di Cagliari del Partito Sardo d’Azione, in viale Regina Margherita 6, in occasione del XXXIV congresso del partito. È qui probabilmente che sarà svelato il nome del candidato alla presidenza della Regione Sardegna del centrodestra sardo. In pole position c’è il padrone di casa, il senatore e segretario del Psd’Az Cristian Solinas. Prima di Cagliari Salvini si fermerà a Villasimius, dove alle 10.30 visiterà un immobile confiscato alla criminalità organizzata.

La chiusura della due giorni di Salvini in Sardegna si terrà alla Locanda di Baccalamanza a Capoterra con un pranzo a buffet per iscritti e simpatizzanti. Prima del pranzo il vicepremier farà un sopralluogo nei luoghi colpiti dall’alluvione. 

Il Colle di Sant’Elia non sarà incluso tra le aree militari oggetto di concessione per l’installazione di impianti di energia rinnovabile. È quanto ha ufficialmente comunicato il Ministero della Difesa, accogliendo le istanze avanzate dalla Regione Sardegna, che aveva rivendicato la titolarità dell’area e la sua esclusione dalla procedura di valorizzazione affidata a Difesa Servizi S.p.A..

Un passo indietro atteso, che l’assessore regionale agli Enti locali, Finanze e Urbanistica Francesco Spanedda definisce “un risultato importante per la Sardegna”. “Il Ministero ha preso atto delle nostre ragioni: quell’area non può essere né venduta né concessa perché, secondo lo Statuto sardo, è già patrimonio della Regione. Lo è per legge, non per concessione”, ha dichiarato l’assessore.

La posizione della Regione era stata formalizzata con una nota inviata alcune settimane fa a Difesa Servizi, in cui si sottolineava che il colle è incluso, fin dal 2008, negli elenchi dei beni immediatamente dismissibili, già destinati al trasferimento alla Regione ai sensi dell’art. 14 dello Statuto sardo.

A rafforzare la rivendicazione, anche la recente legge regionale n. 20 del 2024, che classifica il colle come area non idonea alla trasformazione per impianti da fonti rinnovabili, e le prescrizioni del Piano Paesaggistico Regionale, che impongono vincoli di tutela particolarmente stringenti su quella porzione del territorio cagliaritano. “Non c’era spazio per equivoci – ha ribadito Spanedda –. Questa vicenda ha un valore che va oltre il singolo lotto: dimostra che la Regione può agire con determinazione e basi giuridiche solide. Quando lo fa, lo Stato è chiamato a fermarsi”.

L’assessore ha infine rimarcato la necessità di coniugare la transizione energetica con il rispetto del territorio e delle prerogative statutarie dell’Isola: “L’energia rinnovabile va incentivata, ma non a scapito del paesaggio, dei diritti delle comunità e dello Statuto della Sardegna. Il Colle di Sant’Elia resta patrimonio di tutti i sardi”.