Due cagliaritani insegnano ai bambini indiani come costruire un robot giocattolo

Studiano sistemi didattici innovativi, creano aule in cui favorire la concentrazione, elaborano giochi istruttivi, dalle scuole di Cagliari con il loro LaboratorioKappa, dopo la Cina e la Germania, sono sbarcati anche in India, dove insegneranno agli studenti come costruire un robot.
Sono in 2, Barbara Pitzanti e Simone Masala, si chiamano LaboratorioKappa ed elaborano sistemi didattici innovativi. Per farlo utilizzano soprattutto attività di carattere ludico: «i nostri laboratori sono strutturati in chiave ludica- precisa Simone- ma è importante chiarire che il gioco è lo strumento, non l’obiettivo, quello è sempre la didattica». Mentre Barbara si cura soprattutto della parte didattica, Simone si occupa dell’aspetto ludico, in particolare di Serious game, un termine difficile da tradurre, si tratta di giochi che vengono utilizzati nei corsi per manager, o nelle psicoterapie, un sistema per far capire concetti complessi che sarebbe difficile e lungo far capire in maniera diretta, attraverso appunto il gioco. «Un esempio è il ragno robotico- afferma Simone- il movimento delle sue zampe è basato sui principi della trigonometria: noi abbiamo dimostrato che anche un bambino di 6 anni, per il quale la trigonometria sarebbe incomprensibile, se non attraverso un percorso lunghissimo ed estremamente semplificato, osservando per qualche lezione i meccanismi del ragno robotico riesce ad apprendere i principi di seno e coseno».
Simone e Barbara sfruttano anche la passione che i ragazzi nutrono per i videogiochi per coinvolgerli, hanno ideato un server su Minecraft, un videogioco amatissimo basato sulla creatività. Su questo server lavorano con le scuole, coinvolgono studenti di arte, tecnologia e scienze. Possono lavorare più classi contemporaneamente da diverse parti del mondo. Si stabilisce un obiettivo, per esempio costruire il Tower Bridge in scala 1 a 20 e i ragazzi delle varie classi collaborano tra loro. Simone e Barbara utilizzano metodi didattici che sfruttano la combinazione di strategie di insegnamento come le “Costruzioni S.T.E.A.M.”, l’acronimo di scienza, tecnologia, ingegneria, arte, matematica, con lo story telling, durante il lavoro pratico, con contaminazioni tratte da sistemi tradizionali come la responsabilizzazione dello studente del metodo Montessori. LaboratorioKappa ha un incredibile curriculum che partendo dalle scuole cagliaritane è approdato in India, dopo aver fatto tappa in Germania e in Cina. «Abbiamo creato un videogioco, 7 anni fa – racconta Simone- per 500 studenti di 15 scuole diverse di tutta la Sardegna che si trovavano in paesi scarsamente collegati tra loro. Si trattava di un gioco di diplomazia online, un software che trasformasse la didattica in gioco».
Simone si è sempre occupato di sviluppare videogiochi educativi e 4 anni fa, vista la sua grande esperienza è stato contattato, a Norimberga nel corso di una delle più importanti fiere del settore, da un’azienda Cinese che produce videogiochi. L’azienda gli ha chiesto di fare da consulente educativo, quindi per alcuni mesi, il game designer cagliaritano, ha tenuto tante lezioni di “educazione digitale” nelle scuole cinesi. «Tengo molto a questo termine- prosegue Simone- l’educazione digitale è fondamentale, in Cina insegnavo a bambini piccolissimi a usare il tablet in maniera produttiva, sfruttandone le potenzialità ma senza esagerare». Durante una fiera del settore in Cina, LaboratorioKappa incontra una multinazionale tedesca, la Dusyma, che sposa in pieno la filosofia delle “AuleKappa”. Queste ultime sono una creazione di Simone e Barbara, in cui si tengono lezioni speciali. «Si tratta di aule allestite in modo da suscitare emozioni positive – spiega Simone- favorire la concentrazione. L’ambiente diventa funzionale alla didattica. Molti licei di Cagliari hanno un’aulaKappa, al Pacinotti per esempio, quando si entra si passa attraverso una scacchiera larga 4 metri, con i pezzi alti 60 centimetri, per poi trovarsi davanti tanti robot e giochi di logica, gli studenti istintivamente si predispongono all’ascolto e sono portati a concentrarsi meglio, infatti i docenti vi tengono lezioni intensive».
Quindi da un anno, LaboratorioKappa offre la propria consulenza alla Dusyma, un colosso che ha più di 80mila scuole come clienti, e Simone segue le fiere del settore in tutto il mondo per conto della multinazionale. Il mese scorso, LaboratorioKappa sbarca in India: «l’India è una “bomba didattica” – afferma soddisfatto il game designer- la scuola sta vivendo un progresso velocissimo, e io ho constatato proprio la fame di conoscenza, una curiosità fortissima, il nostro stand era affollatissimo. E sono tornato a Cagliari con più di cento richieste da parte di altrettante scuole e a gennaio dovrò ripartire». Le scuole indiane vogliono i robot come quelli che LaboratorioKappa ha costruito con i ragazzi di Cagliari grazie al progetto Iscol@. Avendo a disposizione tante ore, Simone e Barbara hanno aiutato gli studenti isolani a costruire dei robot colorati che in India hanno riscosso un enorme successo. «In India ci sono scuole povere, difficilmente avrebbero potuto acquistare i robot già prodotti – conclude Simone- così abbiamo proposto di farli costruire direttamente ai bambini. I nostri modelli didattici sono così semplici che anche un alunno di 6 anni è in grado di costruirsi un robot da solo personalizzandolo».

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