Gli studenti universitari migliori della Sardegna hanno studiato al Liceo Pacinotti di Cagliari. Lo ha stabilito Eduscopio 2018/2019, la ricerca condotta dalla Fondazione Agnelli e pubblicata qualche giorno fa, che fornisce ai futuri studenti delle scuole superiori gli strumenti per una valutazione degli istituti.

I ricercatori della Fondazione Agnelli hanno analizzato i dati di circa 1.260.000 diplomati italiani in tre successivi anni scolastici (a.s. 2012/13, 2013/14 e 2014/15) in circa 7.000 indirizzi di studio nelle scuole secondarie di II grado statali e paritarie. La ricerca mira a far emergere, da un lato quanto le scuole superiori sono in grado di preparare gli studenti in relazione ai futuri studi universitari, dall’altro quanto le scuole superiori siano in grado di preparare gli studenti al mondo del lavoro.

Per questo motivo sono diversi gli indicatori presi in considerazione. Per il primo caso sono due: la media dei voti universitari conseguiti agli esami universitari, ponderata per i crediti formativi di ciascun esame per tenere conto dei diversi carichi di lavoro ad essi associati; i crediti formativi universitari ottenuti, in percentuale sul totale previsto. C’è anche un terzo indicatore, che riassume i primi due ed è chiamato FGA: esso tiene conto allo stesso tempo della media e della percentuale di crediti conseguiti, riportando i due indicatori precedenti sulla stessa scala (da 0 a 100) dando loro lo stesso peso (50%/50%).

Su questo fronte, fra gli istituti sardi, il liceo scientifico Antonio Pacinotti di Cagliari oltre ad essere il migliore della sua categoria è risultato il miglior istituto dell’Isola. Nella categoria dei licei classici, invece, il liceo Mameli di Lanusei è risultato il migliore dell’Isola seguito dal Liceo Dettori di Cagliari; al terzo posto, di nuovo un liceo ogliastrino, il liceo classico di Tortolì.

Una piantagione con 4.600 piante di marijuana è stata scoperta e sequestrata nelle campagne di Sedini dalla Guardia di finanza di Sassari, con il supporto del Reparto aeronavale di Cagliari.

La coltivazione, dotata di un sofisticato sistema di irrigazione abusivo, avrebbe fruttato circa un milione di euro.

Nel terreno è stato trovato anche un capannone adibito a essiccatoio e deposito. I responsabili non sono stati ancora identificati, ma sul posto sono stati rinvenuti sistemi di videosorveglianza, indumenti e attrezzi ora al vaglio dei laboratori.

Su ordine della Procura di Sassari, dopo aver verificato l’alto contenuto di Thc, le piante sono state distrutte con l’aiuto di Forestas.