Site icon cagliari.vistanet.it

Tutti pazzi per i ricci ma i fondali si stanno impoverendo: mangiarli o far ripopolare il mare?

Il riccio cresce molto lentamente occorrono 6 anni perché raggiunga i 5 cm, il suo habitat naturale è seriamente compromesso dall’inquinamento e dalla pesca a strascico. Tra pescatori autorizzati, quelli amatoriali che pescano “la modica dose” e quelli abusivi che vendono per strada, e riforniscono ristoranti poco etici, il numero di ricci si riduce ogni anno di più, ma di quanto? È quello che stanno cercando di sapere Manuela Maninchedda e Maurizio Concas dell’associazione Quietica: «per il momento disponiamo solo di dati empirici- spiega Maurizio Concas, segretario dell’associazione – della testimonianza di numerosi pescatori professionisti che conoscono bene i fondali, e che affermano che nel corso degli anni i ricci sono sempre meno numerosi, che è sempre più raro trovarne grandi e che, aspetto importante, anche l’habitat in cui si riproducono è gravemente compromesso». Al momento non sono mai stati pubblicati studi scientifici sugli effetti di questa pesca sui ricci di mare in Sardegna, mancano dati oggettivi, statistiche che parlino concretamente di numeri.

Esiste una pubblicazione a cura di Laore, l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo in Agricoltura, che ha eseguito uno studio intitolato “Economia del riccio di mare in Sardegna”. Questo studio che prende in considerazione esclusivamente gli aspetti commerciali ed economici della sola pesca autorizzata, che è dettagliatamente regolamentata, ammette che esiste una difficoltà oggettiva a reperire dati scientifici sulle reali condizioni delle coste sarde, ma fornisce comunque un dato impressionante: sono quasi 33 milioni gli esemplari che ogni anno vengono pescati sulle coste dell’Isola, senza contare tutti gli esemplari pescati di frodo e quelli catturati dai pescatori amatoriali. Qietica si sta impegnando proprio per riuscire a ottenere informazioni di carattere scientifico, per capire quanto danno questo prelievo in costante aumento sta provocando alla specie e più in generale all’ecosistema marino.

 

 

Nel frattempo l’associazione cerca di smuovere le coscienze dei consumatori, spingendoli ad un consumo sostenibile lanciando la campagna “Quest’anno lasciamoli in mare”: «sulla stampa, quando è stata annunciata l’apertura della stagione – spiega Manuela Maninchedda, presidente di Quietica- è stato detto che il presidente dell’associazione dei pescatori subacquei affermava che non c’erano problemi, che i fondali erano in salute e che i ricci c’erano. Ma noi vorremmo dati scientifici e soprattutto espressi da enti super partes». Nel corso degli anni la domanda del consumo di ricci è aumentata, la stagione si è allungata, le tecniche di pesca si sono evolute, ma sono diventate più costose, i pescatori di frodo sono spinti a pescarne sempre di più senza rispettare i limiti di legge sulla quantità e sulle dimensioni dei ricci, naturalmente con la complicità di ristoranti che li acquistano a loro volta senza rispettare la legge.

Quietica sta cercando di coinvolgere ristoranti e chef importanti nella campagna di sensibilizzazione. Il ristorante La Balena è il primo che ha aderito a questa iniziativa e Cristiana Sedda Pintus una dei proprietari spiega perché: «già dall’anno scorso abbiamo scelto di non acquistare ricci – spiega la coraggiosa ristoratrice- e quest’anno siamo rimasti della stessa opinione. Ogni anno che passa ci portano ricci sempre più piccoli, sempre più vuoti, è evidente che il mare non riesce a produrne abbastanza da rimpiazzare il costante prelievo, di questo passo tra qualche anno non ce ne saranno più e allora, se non poniamo un freno, dovranno rinunciarci tutti!». Cristiana è consapevole che la sua attività perderà una grossa fetta di introiti con questa scelta etica, ma se anche i consumatori cercheranno di non consumare i ricci, almeno per qualche stagione, nei prossimi anni i ricci torneranno ad essere grandi e pieni nei piatti dei ristoranti, intanto i ristoranti come quello di Cristiana offrono tante validissime alternative..

Exit mobile version