Procedono i lavori per il nuovo impianto sciistico di risalita di Fonni sul Bruncu Spina. Nelle foto, di un cittadino di Fonni, Tore Moro, il cantiere sembra stia avanzando bene.

Le foto hanno avuto numerose condivisioni sui social network e la stessa sindaca di Fonni, Daniela Falconi ha commentato in modo positivo le reazioni dei sardi al futuro dell‘impianto sciistico fonnese:

«Quest’opera tanto attesa non riguarda solo il nostro paese ma ha dalla sua gli occhi e l’interesse di una moltitudine di persone. In Sardegna si potrà raggiungere la vetta con un impianto moderno e da lassù, magari con gli sci ai piedi, vedere il mare. L’avanzamento dei lavori che ogni giorno compiono passi avanti decisivi, credetemi, provocano in me sentimenti tra l’ansia e la felicità estrema. Ora, la strada per l’apertura definitiva degli impianti e la loro apertura non è, diciamo così, brevissima. Ma ci stiamo avvicinando a grandi passi. I prossimi mesi, vi assicuro, saranno decisivi e ancora una volta, mi rivolgo soprattutto ai miei amati fonnesi, vi voglio sfidare. Che non è una cosa “negativa”, ma anzi, una chiamata affettuosa e determinata insieme. Dobbiamo decidere. E dobbiamo farlo in tempi non brevissimi ma ragionevolmente brevi. Dobbiamo decidere che sviluppo concreto dare a questa infrastruttura imponente se non vogliamo che tra qualche anno ci troviamo l’ennesima opera chiusa in un paese. Il nostro paese».

 Dalla sua pagina Facebook la prima cittadina fonnese invita i suoi concittadini a credere nel futuro del territorio: «Non basterà il turismo invernale e della neve, non basterà il ristorante, forse non basterà nemmeno un solo privato per gestire un’opera strategica per tutto il territorio. Ma se non ne parliamo ora, poi sarà molto più complicato. Il turismo e lo sviluppo turistico funzionano solo se sono corali, se abbracciano imprese, cittadini, territorio e riescano a mettere a sistema chiunque. Non basta il turismo per uscire dalla crisi e risolvere i nostri problemi, non basterà una seggiovia che aspettiamo da anni, ma possiamo seriamente crescere. Crescere tanto e bene. Negli ultimi tavoli di progettazione si è parlato molto di gestione. Con piani dei conti e analisi dettagliate. Nei prossimi tavoli si prenderanno decisioni che poi andranno a incidere sul futuro del progetto bruncuspina e non solo.
Vi sfido: partecipate e dite la vostra. Non perdete questa occasione. A volte, anche dopo trent’anni, i sogni si possono avverare».

Quando si parla di migrazioni verso la Sardegna, vengono subito in mente i genovesi di Carloforte o i ponzesi che hanno popolato diverse coste dell’isola, da nord a sud. Ma c’è un’altra storia, meno nota, che affonda le sue radici nel mare del XVII secolo.

È quella dei pescatori di Pozzuoli, che arrivavano a bordo di piccoli gozzi, spinti dal desiderio di nuove rotte pescose e da un istinto antico di sopravvivenza. All’inizio venivano solo per la stagione della pesca, ma poco alla volta hanno portato con sé le famiglie e si sono stabiliti per sempre nella splendida cornice dell’Isola della Maddalena.

Oggi, a distanza di secoli, i cognomi parlano ancora campano: Scuotto, Di Fraia, D’Agostino… sono firme silenziose di un legame profondo con la terra flegrea, ben piantato tra i graniti del nord Sardegna.