Il segreto di una vita lunga, sana e felice? «La famiglia. Invito tutti i giovani a tenere sempre a cuore la famiglia, l’organizzazione sociale più efficiente che abbia mai conosciuto l’essere umano» (Enrico Aragoni, 93 anni di Tortolì). «Bisogna mangiare poco e sano, lavorare tanto, non stare mai fermi, tenersi sempre occupati e volere bene a tutti» (Francesco Pani, 95 anni a gennaio, di Tortolì). Questo il segreto della longevità dei centenari ogliastrini, raccontato dagli stessi protagonisti durante l’evento “Terra Nostra – La Terra dei Centenari”, che si è tenuto il 19, 20 e 21 ottobre nella splendida cornice dell’Exclusive Hotel Corte Bianca di Marina di Cardedu.

Un segreto raccontato con maestria, gusto e attenzione per il territorio anche da 16 tra i migliori chef della Sardegna (e non solo): Gianfranco Pulina, Leonildo Contis, Clelia Bandini, Mauro Pischedda, Salvatore Cannas, Lorenzo Pizzo, Luigi Ascione, Fabrizio Sangiorgi, Mauro Ladu, Francesco Vitale, Marina Ravarotto, Michele Ferrara, Andrea Chessa, Claudio Giulio Mereu, Ivan Sanna e Fabrizio Dettori.

Show Cooking, i racconti dei centenari, cene in cui protagonista è stata la dieta dei centenari d’Ogliastra, il convegno “La Sfida dei longevi”, organizzato nella mattina del 20 ottobre con il dottor Roberto Pili, presidente della Comunità Mondiale della Longevità e la grande ospitalità del Gruppo Bovi’s nello splendido e nuovissimo Hotel Corte Bianca: “Terra Nostra – La Terra dei Centenari” è stato un vero e proprio festival della longevità, un appuntamento che vuole diventare nei prossimi anni testimone ufficiale dello straordinario patrimonio materiale e immateriale custodito dai centenari di questo meraviglioso angolo di Sardegna.

Ecco le foto realizzate dal fotografo CRISTIAN MASCIA.

Lo sapevate? All’ingresso del cimitero di Bonaria, a Cagliari, ci sono alcune palle di pietra (altre si trovano ancora vicino alla chiesa di San Saturno) che servirono nell’assedio ai Pisani nel 1324.

Gli Aragonesi si sistemarono sul colle di Bonaria, dove prepararono l’accampamento e la propria guarnigione: da lì cercarono di arrivare in Castello e si prepararono il terreno bombardando con proiettili di pietra il quartiere di Villanova e quello di Castello, difesi dai Pisani.

Non esiste ancora la polvere da sparo e le armi sono costituite prevalentemente da macchinari di legno che lanciano proiettili di pietra. Nel giro di due anni le armate guidate dall’Infante Alfonso d’Aragona conquisteranno la città.