“Carcere troppo duro per Provenzano”: la Corte Europea condanna l’Italia per il 41bis al boss mafioso

Secondo i giudici di Strasburgo, il ministero della Giustizia italiano ha violato il diritto di Provenzano a non essere sottoposto a trattamenti inumani e degradanti.
Continuando ad applicare il regime di carcere duro previsto dall’articolo 41 bis del codice penale nei confronti di Bernardo Provenzano, l’Italia avrebbe violato i diritti umani del noto boss mafioso, arrestato nel 2006. Lo sostiene la Corte europea dei diritti umani in una sentenza resa pubblica stamattina.
Secondo i giudici di Strasburgo, il ministero della Giustizia italiano ha violato il diritto di Provenzano a non essere sottoposto a trattamenti inumani e degradanti nel suo ultimo periodo di vita, dal 23 marzo 2016 al 13 luglio dello stesso anno, giorno della sua morte.
«Quella che abbiamo combattuto è stata una lotta per l’affermazione di un principio e cioè che applicare il carcere duro a chi non è più socialmente pericoloso si riduce ad una persecuzione» ha detto l’avvocato del capomafia, Rosalba Di Gregorio, commentando la sentenza.

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