Olimpiadi Speciali: i ragazzi sardi sfilano con la bandiera dei 4 mori alla cerimonia inaugurale e arrivano terzi

Si sono concluse ieri le Olimpiadi Spaciali Andorra 2018, le olimpiadi riservate alle società che applicano il metodo Special Olympics per persone con disabilità mentale e i ragazzi della Polisportiva Olimpia Onlus di Cagliari e del Sarrabus hanno avuto l'onore di sfilare con la bandiera dei 4 mori insieme al Tricolore, qualificandosi terzi nel calcio a 5.
Sono tornati oggi in Sardegna Roberto Musa e Alessandro Vacca di Cagliari, Matteo Frau di Quartu, Orlando Mascia, Riccardo Schirru e Luca Perra di Villaputzu, Antonio Cabras di Muravera, sono i 7 atleti speciali che hanno tenuto alto il nome della Sardegna e dell’Italia alle olimpiadi Speciali che si sono tenute ad Andorra. Accompagnati da Carlo Mascia e Severino Urrai i presidenti delle due società, quella di Cagliari e quella del Sarrabus, insieme al mister Marco Diana, hanno ottenuto il permesso, unici rappresentanti dell’Italia, di sfilare alla cerimonia inaugurale con la bandiera dei 4 mori insieme al Tricolore.
La manifestazione si è svolta dal 4 al 7 ottobre e ha visto impegnate 11 nazioni, che hanno disputato gare in 14 discipline sportive diverse. I nostri atleti speciali hanno conquistato un importante terzo posto nel calcio a 5, dopo una finale terzo-quarto posto vinta per 7 a 6, davvero avvincente e molto combattuta. I ragazzi affetti da sindrome di Down o di Asperger, si sono fatti valere in campo, ma soprattutto si fanno valere nella vita, partiti senza genitori, abituati ormai a spostarsi da una città all’altra per le gare, si allenano per raggiungere traguardi sportivi ma anche obiettivi personali, come ottenere la propria autonomia e la capacità di gestirsi anche in assenza dei propri familiari.
Il metodo Special Olympics si prefigge proprio di contribuire allo sviluppo delle persone con disabilità mentale attraverso lo sport. Gli atleti hanno la possibilità di migliorare la fiducia in loro stessi, la propria autonomia, la condizione fisica e di dimostrare il proprio coraggio. Il loro giuramento è: “Che io possa vincere, ma se non riuscissi che io possa tentare con tutte le mie forze”, e a giudicare dai sorrisi e dai volti sereni degli atleti sembra davvero stiano mantenendo il giuramento.

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