Fratelli d’Italia ha già espresso il suo candidato alla presidenza della Regione Sardegna, il consigliere regionale Paolo Truzzu. Oggi però la leader del partito sovranista Giorgia Meloni ha fatto sapere di lasciare porte spalancate a una candidatura condivisa con gli altri partiti di centrodestra, Lega e Forza Italia.

«Pensiamo che con una proposta seria qui in Sardegna si possa vincere – ha detto Giorgia Meloni alla platea del T-Hotel – Fratelli d’Italia ha sempre lavorato per la compattezza del centrodestra, riteniamo anche che vada rifondato – dice – ma è positivo il fatto che ci si sia visti qualche settimana fa e che si sia stabilito qualcosa che non era scontato, cioè che il centrodestra correrà compatto alle prossime regionali, cosa che farà anche anche in Sardegna. Siamo nella fase di stesura di un programma e dell’individuazione di un candidato, siamo per coalizione allargata, non cosi’ tanto da comprendere chi ha sostenuto la Giunta Pigliaru, la peggiore di sempre. Paolo Truzzu sarebbe sicuramente un ottimo candidato».

Parole anche per i temi caldi che riguardano la Sardegna. «Fermo restando che sono d’accordo sul fatto che Salvini si debba ribellare a un’Europa che fa la buonista quando si tratta di giudicare noi e che poi diventa cattiva quando i migranti se li deve prendere lei – ha detto la leader di Fdi sull’immigrazione – penso che la vera sfida del governo italiano sia attivare un blocco navale».

Qui in SARDEGNA abbiamo la fortuna di poter contare su Paolo Truzzu, una persona particolarmente competente e capace. Lo mettiamo a disposizione della coalizione di centrodestra, fermo restando che per noi la priorita’ e’ la compattezza della coalizione stessa. Come ha detto Paolo, non avremmo problemi a fare un passo indietro se si individuasse un’altra candidatura”. Cosi’ la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgi a Meloni, parlando con i giornalisti prima dell’appuntamento questa mattina al T Hotel di Cagliari per un incontro con i simpatizzanti del movimento in vista delle elezioni regionali in SARDEGNA del 2019. “Fratelli d’italia ha sempre lavorato per la compattezza del centrodestra, anche se riteniamo che in futuro il centrodestra vada rifondato- spiega Meloni-. Oggi comunque sono molta contenta che si sia stabilito che il centrodestra correra’ compatto alle elezioni regionali, anche qui in SARDEGNA, e non era scontato. Qui nell’isola siamo nella fase di stesura di un programma comune e dell’individuazione di un candidato che possa essere il piu’ rappresentativo per vincere. Pensiamo che Fdi possa essere un po’ la sorpresa alle prossime elezioni regionali in SARDEGNA, siamo convinti che la gente riconoscera’ la coerenza e serieta’ della nostra classe dirigente”.

Negli anni Settanta, in via Cocco Ortu, c’era una boutique che più di ogni altra riuscì a intercettare i sogni, lo stile e le ambizioni di un’intera generazione. Non era soltanto un negozio di abbigliamento maschile, ma un vero punto di riferimento per chi voleva vestire alla moda, senza lasciare Cagliari.

L’intuizione fu semplice e allo stesso tempo rivoluzionaria: viaggiare fino a Roma per scoprire le ultime tendenze e portarle in Sardegna, anticipando mode che altrove sarebbero arrivate molto più tardi. Dietro quell’idea c’era un imprenditore visionario, che diede alla boutique il proprio nome, trasformandola in un simbolo di eleganza e modernità. Avete capito di chi parliamo? Si tratta di Bruno Sechi e della sua boutique Brunse, che venne chiamata così per il nome del proprietario.

Foto condivisa da A.Soro nel gruppo FB, Cagliari Tra Passato e Presente Notizie Arte e Cultura

Tra quelle vetrine sono passate camicie dal collo largo, pantaloni scampanati, loden, cinturoni con maxi fibbie: capi che oggi raccontano un’epoca e che allora rappresentavano il desiderio di distinguersi. I giovani cagliaritani trovavano tutto ciò che serviva per sentirsi al passo coi tempi, mentre tra i clienti più affezionati figuravano anche i calciatori del Cagliari, icone di stile e successo.

Nel 1979 il negozio cambiò nome in Brillantina, segnando una nuova fase della sua storia, ma senza perdere la propria identità. Il successo fu tale che il format venne replicato anche a Quartu, dove Riccardo Sechi, fratello del fondatore aprì un altro punto vendita, mantenendo lo stesso stile e la stessa filosofia.

Oggi quelle immagini in bianco e nero, con i commessi e il proprietario ritratti davanti alla boutique, raccontano molto più di un’attività commerciale: raccontano un momento in cui la moda diventò linguaggio, appartenenza e sogno condiviso, lasciando un segno indelebile nella memoria della città.