“Pecorino Etico Solidale”, con il progetto di Biraghi più guadagni per i pastori

L'accordo con Biraghi è stato sottoscritto l'anno scorso da Coldiretti Sardegna.
Il “Pecorino Etico Solidale” fa bene ai pastori sardi. L’iniziativa commerciale avviata in tutta Italia da Biraghi Spa tira le somme rivelandosi un grande successo. Oltre 150 tonnellate di latte acquistate da cooperative sarde per un totale di 1.600.000 confezioni di pecorino vendute in oltre 2600 punti vendita in Italia, con una distribuzione ponderata del 50% in Piemonte, del 45% in Sardegna e del 25% nel Lazio.
L’azienda di trasformazione casearia del Piemonte ha avviato circa un anno fa con Coldiretti Sardegna un accordo di filiera tra industria e agricoltura per sostenere i pastori sardi garantendo un prezzo di acquisto equo e stabilito a inizio anno della materia prima (il pecorino, che rappresenta la principale voce di esportazione del settore agroalimentare dell’Isola).
Il progetto “Pecorino Etico Solidale” è un’innovazione nel campo del commercio di latte per usi caseari, un modello di collaborazione virtuosa tra industria e mondo agricolo. L’accordo di filiera era stato sottoscritto dalla Biraghi di Cavallermaggiore (Cuneo) e da Coldiretti Sardegna il 30 marzo 2017 alla presenza dei vertici nazionali di Coldiretti, e in particolare del Segretario Generale Vincenzo Gesmundo.
I dati aggiornati sul progetto sono stati resi noti nel corso di un incontro che si è tenuto questa mattina a Roma, durante la giornata di apertura del Villaggio Coldiretti (che proseguirà domani e domenica al Circo Massimo), dal presidente e direttore regionale di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu e Luca Saba e il direttore marketing di Biraghi Claudio Testa. All’incontro ha partecipato anche il presidente della Cooperativa pastori Dorgali Leonardo Salis (una delle cooperative che sta vendendo il Pecorino romano alla Biraghi).
Leonardo Salis, ha evidenziato i benefici concreti dell’accordo: «Attualmente l’accordo di filiera con Biraghi garantisce 30 centesimi in più al pastore, oltre alla possibilità di poter programmare. Con Biraghi infatti abbiamo un prezzo chiuso. I pastori da inizio annata sanno a quanto gli verrà pagato il latte».

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