Donazione di organi. In Sardegna aumentano i rifiuti. L’Associazione Trapiantati AITF: «6 persone in attesa sono morte»

Nei primi 9 mesi del 2018 sono stati effettuati 18 trapianti di fegato, 24 di rene, 2 di pancreas e addirittura nessuno di cuore, in totale 44 trapianti .
“Abbiamo ricevuto i dati relativi ai trapianti fatti in Sardegna nel 2018. Siamo di fronte ad un Annus Horribilis della donazione degli organi, infatti, in questi primi 9 mesi del 2018, sono stati effettuati “solamente” 18 trapianti di fegato, 24 di rene, 2 di pancreas e addirittura nessuno di cuore, in totale 44 trapianti” si legge in un post Facebook dell’Associazione.
“Questi sono i dati peggiori degli ultimi 10 anni, e intanto 6 persone in lista d’attesa per un trapianto sono morte. Inspiegabilmente sono aumentati i rifiuti, da parte dei familiari dei pazienti deceduti in rianimazione, del consenso al prelievo degli organi da trapiantare. A tutto questo va aggiunto anche che, ormai da tre anni, aspettiamo che venga nominato il responsabile del Centro Regionale Trapianti, figura importantissima per un buon funzionamento dell’intero apparato.
Tra questi dati negativi, l’unica nota positiva viene dal SS Annunziata di Sassari e dal San Francesco di Nuoro, che, ancora una volta si confermato ai primi due posti in Sardegna per numero di consenso al prelievo degli organi e relativi trapianti, mentre invece per il Brotzu di Cagliari e complessivamente per il Sud dell’isola, purtroppo, è stato un anno nero”.
Donare gli organi è un atto d’amore, ma mai come quest’anno ciò non è stato compreso: “Questi dati, da una parte confermano la grande generosità e l’alto senso civico degli abitanti del centro nord Sardegna, ma anche del grande impegno profuso dalla nostra associazione per informare quanta più gente possibile sul tema della donazione, e per fare questo abbiamo battuto paese per paese, scuola per scuola, e le associazioni sportive e culturali e folkloristiche e musicali, ogni evento, anche quello più insignificante non è stato tralasciato da noi, in ognuno di questi siamo stati presenti per informare, per parlare con la gente, per spiegare loro l’importanza della donazione degli organi. Ma se, in generale, abbiamo questi dati così negativi, il motivo vero è che la gente ancora non ha capito bene quanto sia importante che, una volta che un malato è morto, i familiari acconsentano al prelievo degli organi, donando così una nuova vita ai tanti pazienti che sono in attesa di un trapianto”.
E l’associazione lancia un appello: “Siate più generosi, cercate di avere un cuore caritatevole, di essere ancora di più altruisti, perché chi ama la gente, dona la vita, perché il trapianto è vita, perciò non aspettiamo oltre, diventiamo donatori”.

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