Il Parma esce vincente al Tardini per 2-0 battendo un Cagliari buono un tempo ma troppo sterile nel palleggio e nella ricerca del gol. Gli uomini di Maran non hanno saputo impensierire tantissimo la difesa avversaria, mentre dietro hanno ballato in maniera preoccupante, anche per la pessima gara a centrocampo di Ionita e Bradaric. Poi un rimpallo aiuta Inglese a firmare il vantaggio, nel secondo tempo Gervinho sigla l’eurogol in contropiede che ha chiuso di fatto la gara. Uno stop preoccupante dal punto di vista mentale e fisico per i rossoblù che dovranno rifarsi mercoledì sera contro la Sampdoria.

CRONACA.

Maran deve rinunciare a Pavoletti, bloccato da un problema alla schiena che lo tiene in tribuna. Allora spazio a Cerri che finora non aveva visto molto il campo, Ionita al posto del febbricitante Castro mentre Lykogiannis riprende il suo posto in difesa. Calcio d’inizio per il Cagliari che si presenta in maglia rossa e tenta con i lanci lunghi di scavalcare i difensori gialloblù. Barella prova a dare un accenno di quella che sarà la sua gara con un tiro al volo che la difesa avversaria deve deviare lontano, gli uomini di Maran tengono in scacco quelli di D’Averna e così prima Joao Pedro e poi Barella mettono in affanno Alves e compagni. Il tiro di di Bradaric al 12′ va alle stelle, due minuti dopo arriva il gol di Inglese ma c’è la segnalazione di fuorigioco dell’assistente e l’arbitro deve annullare. La falcata di Gervinho su un recupero di Rigoni si conclude con un tiro a lato, poi c’è di nuovo il gol del Parma al 20′: lancio in avanti di Barillà, Klavan non chiude su Inglese che può così superare Cragno su un incredibile rimpallo. Il successivo controllo al VAR conferma la decisione. Il Cagliari prova a scuotersi con un colpo di testa di Klavan che va alto sopra la traversa, la staffilata di Barella dal limite viene maldestralmente da Ionita davanti alla porta. Ciabattata di Gervinho stoppata da Lykogiannis, Alves salva su Joao Pedro da un cross di Srna, il taglio verticale di Bradaric viene arpionato da Cerri ma la punta viene anticipata da Sepe prima che possa colpire a rete. Al 39′ Cragno deve respingere un sinistro a giro di Barillà e quindi a tenere bene una imbeccata di Stulac. Il cross morbido di Bradaric viene salvato da Gagliolo, nei minuti finali non accade nulla e così il Parma va negli spogliatoi sull’1-0.

Pronti via, un gol pazzesco di Gervinho: l’ivoriano si invola da solo in contropiede, salta centrocampo e difesa rossoblù, e supera Cragno con un gran tiro che si stampa sul palo ed entra in porta. Il Parma si mangia un gol clamoroso al 48′: su una bella apertura di Barillà, Rigoni arriva al punto giusto ma schiaccia troppo il pallone e sbaglia. Sau anticipa Bruno Alves ma colpisce fuori, il tiro di Cerri colpisce l’esterno della rete. Bel taglio di Joao Pedro che col sinistro costringe Sepe alla risposta improvvisa, colpo di testa di Sau che va di poco a lato. Sussulto di Ionita che di controbalzo colpisce dal limite e Sepe deve respingere con difficoltà, quindi è costretto ad uscire assieme a Cerri per far spazio a Castro e Farìas. Buona giocata di Farìas con un up-down che voleva favorire il taglio di Castro, Sepe fa buona guardia. Al 71′ Bruno Alves si immola sul tiro di Farìas ben trovato da Bradaric, Cragno si libera di un cross di Barillà, poi colpo di tacco di Sau che va di poco fuori. All’82’ Cragno salva a tu per tu su Ceravolo, il colpo di testa di Alves va sopra la traversa. Sbaglia anche Deiola su una splendida azione costruita da Gervinho, il Cagliari insiste nel finale con diversi assalti tra cui un colpo di testa di Romagna che non raggiunge la porta. Si chiude dopo quattro minuti di recupero.

TABELLINO.
PARMA (4-3-3): Sepe; Iacoponi, Bruno Alves, Gagliolo, Dimarco; Rigoni, Stulac, Barillà; Gervinho (al 84′ Gobbi), Inglese (al 72′ Ceravolo), Di Gaudio (al 63′ Deiola). All. D’aversa.

CAGLIARI (4-3-1-2): Cragno (5.5); Srna (5), Romagna (5), Klavan (5), Lykogiannis (4.5); Ionita (5) (al 59′ Castro 5), Bradaric (4.5) (al 77′ Cigarini sv), Barella (5.5); Joao Pedro (5); Cerri (5) (al 59′ Farìas 5), Sau (5). All. Maran (5)

Arbitro: Gianpaolo Calvarese di Teramo

Gol: Inglese (20′), Gervinho (47′)

Ammoniti: Gagliolo (30′), Sau (33′), Barillà (68′)

Note: recupero 5′ e 4′ 

Il cuore della Sardegna nasconde un piccolo tesoro culinario e botanico: l’aglio pelosetto selvatico, una varietà endemica che cresce rigogliosa in tutta la campagna, spingendosi fino a quote considerevoli, ma sempre al di sotto dei mille metri.

Foto Forestas

Questa pianta erbacea perenne si distingue per la sua radice bulbosa, non più grande di un centimetro, di forma quasi sferica e avvolta da un guscio grigiastro. Il suo stelo, liscio e sottile (non supera i 3 mm di diametro), si eleva fino a un’altezza massima di 40 cm, sorreggendo da due a quattro foglie nella parte inferiore.

Foto Forestas

La fioritura è uno spettacolo delicato: un’infiorescenza a ombrello, semisferica, composta da una decina di piccoli fiori bianchi e candidi, simili a campanelle con petali a forma di lancia. Dopo la fioritura, la pianta produce un frutto a capsula, contenente fino a due semi per ogni spicchio.

Foto Forestas

L’uso di questo aglio risale a tempi antichi: veniva utilizzato per insaporire i cibi e, con le foglie macinate, per arricchire il sapore degli insaccati. Il suo habitat naturale sono i pascoli aridi, i terreni incolti, le garighe e i bordi delle strade, fino a un’altitudine di 800 metri.

Il nome scientifico, Allium subhirsutum, deriva dal latino: Allium, che significa “aglio”, e subhirsutum, composto da sub- (che indica “quasi” o “meno di”) e hirsutus (che significa “irsuto” o “peloso”). Un nome che descrive la pianta come “quasi irsuta”, caratteristica che la differenzia da altre varietà.