Erano le tre e mezza del mattino quando un turista romano di 25 anni è stato aggredito e rapinato da ignoti nel lungomare Poetto di Quartu Sant’Elena all’altezza de La Marinella.

Il giovane, che si trovava sdraiato sul muretto del lungomare quartese intento a godersi un momento di relax, è stato avvicinato da un gruppo di ignoti che lo hanno prima spinto giù dal muretto e poi hanno afferrato il suo zaino e sono fuggiti di corsa. 

Nello zaino, oltre a documenti ed effetti personali, c’erano diverse centinaia di euro. Il malcapitato ha chiamato il 112 e i carabinieri della Compagnia di Quartu Sant’Elena sono subito intervenuti sul posto raccogliendo la sua denuncia e avviando le indagini alla ricerca dei responsabili.

Un viaggio nel tempo lungo milioni di anni grazie a un reperto eccezionale custodito al Museo Sardo di Geologia e Paleontologia “D. Lovisato” di Cagliari: un grande dente di squalo megalodonte (Otodus megalodon), vissuto nel Miocene Superiore, rinvenuto nell’area di San Benedetto.

Foto del paleontologo Daniel Zoboli

«Il megalodonte era uno degli squali più diffusi nei mari del Miocene – spiega il paleontologo Daniel Zoboli – e i suoi denti fossili sono stati ritrovati in diverse località della Sardegna».

Con le sue dimensioni imponenti, questo predatore marino dominava gli oceani, raggiungendo lunghezze stimate fino a 18 metri. Oggi, i suoi resti sono testimonianze preziose che raccontano la storia geologica dell’isola e offrono uno sguardo affascinante sulla vita marina di milioni di anni fa.

Il fossile in mostra rappresenta non solo un simbolo della potenza della natura, ma anche un patrimonio scientifico e culturale da preservare e valorizzare.