Un uomo, Salvatore Gervasi, 38 anni, di Cagliari, è stato arrestato dalla Polizia per aver derubato un’anziana di 88 anni nel reparto di Geriatria dell’ospedale Santissima Trinità a Cagliari.

Ieri pomeriggio l’uomo si è avvicinato alla donna con fare gentile e premuroso, facendole notare che aveva uno strappo nella parte posteriore del vestito e consigliandole di coprirlo con la borsa. La donna ha subito spostato la tracolla nella schiena aiutata dall’uomo che poi si è allontanato in tutta fretta. Quando ormai l’uomo era lontano, l’anziana si è resa conto dell’inganno perché aprendo la borsa non ha trovato più il portafogli con i documenti e 15 euro.

La donna si è quindi rivolta alla Polizia chiamando il 113 e dando una descrizione dell’uomo. Immediatamente la Squadra Volante si è messa sulle tracce dell’uomo che è stato trovato alla fermata dell’autobus nei pressi dell’ospedale. Gervasi è stato subito riconosciuto dagli agenti perché aveva alle spalle diversi reati alcuni dei quali portati a segno proprio con gli stessi modi gentili descritti dall’anziana. L’uomo è stato arrestato e il portafogli restituito alla signora.

Gervasi, ora ai domiciliari, attende l’udienza di convalida per direttissima che si svolgerà nella mattinata di domani.

Nel territorio comunale di Iglesias si apre Is Cungiaus, il più grande scavo a cielo aperto della Sardegna. Una voragine enorme che si estende su circa 10 ettari e che, tra il 1867 e i primi decenni del ‘900, ha visto l’estrazione di oltre un milione di metri cubi di roccia ricca di calamina, il minerale dal quale si estrae lo zinco.

Foto Denise Diana

La scoperta del deposito di calamine limonitiche sulla collina Monteponi segnò l’inizio di una fase cruciale per l’industria mineraria sarda. Per trattare il minerale e aumentarne il contenuto utile di zinco e ferro, furono realizzati batterie di forni a tino, generalmente disposti a gruppi di tre.

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Questi forni, costruiti in pietrame con pianta quadra esterna e sezione trapezoidale, presentavano una camera di combustione interna a sezione conica: il minerale e il combustibile venivano inseriti dall’alto, mentre il calcinato si raccoglieva sotto la griglia.

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Nel 1869 erano già tredici i forni operativi a Monteponi, una tipologia di impianto che sarebbe evoluta nel tempo in forni a riverbero, poi cilindrici a rotazione continua tipo Oxland e, successivamente, nella tecnologia Waelz.

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Presso il sito di Is Cungiaus è ancora conservata una batteria di tre forni, mentre altri tre, più sofisticati nella costruzione, si trovano nella zona centrale dell’area industriale, sopra i locali oggi destinati all’Archivio Storico Minerario. Questi ultimi, negli anni Venti-Trenta, furono parzialmente obliterati per realizzare la Fonderia Bronzi e gli spazi di supporto alla Fonderia Ghisa.

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Is Cungiaus non è solo un imponente scavo minerario: è un patrimonio industriale e architettonico che racconta la storia della Sardegna, dell’ingegno umano e della lunga epopea dell’estrazione mineraria dell’isola. Un luogo dove il passato della lavorazione del minerale si fonde con la monumentalità del paesaggio.