Villacidro: apre l’ecocentro, ma per Assemblea Permanente ci sono pericoli per la salute pubblica

Dopo aver ottenuto un finanziamento regionale finalmente il comune di Villacidro avrà il suo ecocentro, tutti d'accordo sulla necessità di costruirlo al più presto, ma dall'opposizione arrivano le contestazioni: «è troppo vicino alle abitazioni e al centro di aggregazione sociale e la scelta non è stata condivisa coi cittadini» denunciano da Assemblea Permanente. L'Assessore Ecca spiega le ragioni che fondano la scelta.
Ormai è deciso: il comune realizzerà l’ecocentro in un’ area adiacente al centro di aggregazione sociale, non distante da abitazioni costruite di recente e nelle vicinanze dell’asilo nido in costruzione. Il comune di Villacidro ha ottenuto un finanziamento grazie a un bando proposto dalla Regione, allo scopo di favorire la realizzazione degli ecocentri in quei comuni che ancora ne sono privi. Quando il comune effettua la raccolta porta a porta infatti è indispensabile che ai cittadini venga garantita la possibilità di conferire personalmente i propri rifiuti, che per qualsiasi ragione non sono stati ritirati, presso un centro di raccolta. Attualmente a Villacidro esistono delle “Isole ecologiche” mobili, dei contenitori posti in alcune zone del paese che poi vengono rimossi, svuotati e riposizionati, ma si tratta di un ripiego.
La Regione Sardegna auspica da tempo, anche sulla base delle normative europee, che ogni comune dell’Isola si doti di un ecocentro, a questo scopo ha redatto le linee guida alle quali i comuni devono adeguarsi. L’amministrazione Comunale di Villacidro quindi, approfittando del bando regionale e adeguandosi alle linee guida ha deliberato per la realizzazione dell’ecocentro. Assemblea Permanente, gruppo politico all’opposizione però, ha contestato aspramente la scelta del luogo e le modalità con le quali l’amministrazione ha preso questa decisione. « La maggioranza in campagna elettorale ha fatto del coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni importanti una bandiera- denuncia Antonio Muscas di Assemblea Permanente- per i parcheggi a pagamento ha indetto ben tre assemblee pubbliche, per l’ecocentro invece nemmeno una presentazione pubblica del progetto, i cittadini vengono messi davanti al fatto compiuto».
Ma le proteste di Assemblea Permanente si concentrano soprattutto sulla scelta dell’area sulla quale sorgerà l’ecocentro. La Regione Sardegna nelle sue linee guida ha suddiviso gli ecocentri in base alla categoria di rifiuti che raccoglie, se si tratta del conferimento dei soli rifiuti domestici, definiti non pericolosi, l’ecocentro è di categoria A, se invece oltre ai rifiuti domestici si conferiscono i rifiuti pericolosi l’ecocentro sarà di categoria B. La stessa Regione auspica che gli ecocentri siano strutturati per raccogliere i rifiuti pericolosi, in modo che ogni comune raccolga i propri. «Noi non contestiamo il fatto che all’ecocentro si conferiscano rifiuti pericolosi- chiarisce Antonio Muscas- è giusto che ogni comune raccolga i propri, ciò che rifiutiamo con forza è la scelta dell’area. Non solo è troppo vicina all’abitato, praticamente confina col centro di aggregazione sociale, ma riteniamo che sia assurdo edificarlo su quell’area, quando abbiamo una zona industriale costellata di capannoni inutilizzati».
Secondo Muscas, facendo uno sforzo economico maggiore si potrebbe realizzare un ecocentro strutturato anche per la lavorazione e il riciclo dei rifiuti, rendendo produttive strutture ferme da anni. «Nelle linee guida della Regione si indica come zone da preferire quelle vicine ai centri tecnologici, – conclude Muscas- da noi le discariche attrezzate sono nella zona industriale in cui si trovano aree come quelle della ex Keller o la ex Scaini che hanno le rotaie che arrivano fino a capannoni. Si potrebbe pensare di sfruttarle, in questo modo si tutela la salute dei cittadini e si creano posti di lavoro». L’Assessore ai Lavori Pubblici Giuseppe Ecca risponde alle contestazioni dell’opposizione e cerca di tranquillizzare i cittadini. «Non abbiamo discusso pubblicamente del progetto per due ragioni – spiega l’Assessore Ecca, la prima è che non c’è stato il tempo. Dotare Villacidro dell’ecocentro per noi era una priorità, volevamo ottenere il finanziamento regionale, il bando scadeva e avevamo i tempi stretti. La seconda purtroppo è che non c’era da discutere, la nostra è stata una scelta obbligata, il terreno che abbiamo scelto era l’unico di proprietà del Comune, in tutti gli altri casi avremmo dovuto procedere con gli espropri facendo lievitare i costi e allungare i tempi». In realtà esisteva un’altra opzione, come ha ricordato Ecca, la vecchia amministrazione aveva individuato la zona de Sa Mara Beccia, ma essendo ancora più vicina al centro abitato, i cittadini avversarono in maniera decisa la scelta, inoltre per una parte di quell’area esistevano problemi legati all’accertamento dei confini della proprietà, per questo l’attuale amministrazione non ha preso in considerazione l’opzione Sa Mara Beccia.
«Realizzare un ecocentro che preveda anche la lavorazione dei rifiuti – prosegue Ecca- richiederebbe un investimento altissimo che un comune come Villacidro non si può permettere. Per realizzare l’ecocentro spenderemo circa 110 mila euro, di cui 80 sono costituiti dal finanziamento regionale. Con questi importi non si può certo creare un centro di lavorazione dei rifiuti, senza contare che il comune non possiede nemmeno un capannone, quindi dovrebbe rilevarlo da un privato aumentando ulteriormente le spese». Ecca fa poi notare che lo scopo dell’ecocentro è quello di permettere ai cittadini di conferire i propri rifiuti domestici, se lo si realizza nella zona industriale, le persone come gli anziani che non guidano avrebbero comunque difficoltà a raggiungerlo. Ma quello a cui più tiene l’Assessore è tranquillizzare i cittadini: « ci stiamo attenendo alle linee guida della Regione- dichiara Ecca- l’ecocentro potrà essere di categoria B, ma non entreranno rifiuti speciali industriali, come per esempio l’amianto, smentisco nella maniera più assoluta che questo possa avvenire all’interno dell’ecocentro».

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