Tragedia nel torinese: si tuffa in piscina per salvare l’amico ma affogano tutti e due

Muoiono in piscina un 21enne e l’amica 19enne accorsa a salvarlo. Il ragazzo non sapeva nuotare ed è entrato in acqua credendo fosse bassa a sufficienza. Lei, 19 anni, si è tuffata tentando di salvarlo. È morta in ospedale
Doppia tragedia nell’Astigiano: annegano in piscina un ragazzo di 21 anni e l’amica accorsa per salvarlo. È accaduto in una villa di Castelnuovo Don Bosco. Le vittime sono Marco Lipari, residente a Chieri, e la 19enne Ilaria Adele, di Cambiano, per ore ricoverata in gravi condizioni alle Molinette di Torino.
Marco, a quanto riporta Il Corriere, non sapeva nuotare ma si è lanciato in acqua con alcuni amici credendo che il livello fosse basso, che potesse toccare il fondo della piscina, invece rivelatosi più profondo. Il giovane ha iniziato ad annaspare e Ilaria ha prontamente tentato di salvarlo. Ma non ci è riuscita. Anzi, è stata trascinata sott’acqua e ha perso i sensi. I soccorritori del 118 hanno cercato a lungo di rianimarla e ci sono riusciti solo dopo lunghissimi minuti. Ricoverata in condizioni critiche, è poi deceduta questa mattina alle Molinette di Torino.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Castelnuovo Don Bosco che hanno ascoltato la ricostruzione di quanto accaduto dalle testimonianze dei ragazzi che hanno assistito al dramma. Si tratta di amici dei figli dei custodi della villa di proprietà di un medico torinese: avevano avuto il permesso di trascorrere il pomeriggio nel giardino della lussuosa dimora.

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Dalla Sardegna agli USA: cellule staminali da sangue cordonale salvano un bimbo americano

Una donazione partita da Cagliari ha permesso un trapianto cruciale a Cincinnati.
Un lungo viaggio intercontinentale, da Cagliari a Cincinnati, ha segnato la speranza di vita per un bambino statunitense di appena un anno, affetto da una rara patologia genetica. Protagoniste di questa storia sono un’unità di cellule staminali da sangue cordonale, prelevata in Sardegna e utilizzata con successo per un trapianto salvavita negli Stati Uniti.
Il prelievo, come riporta il quotidiano L’Unione Sarda, è avvenuto lo scorso aprile presso la Banca del Sangue Cordonale (BSC) dell’Arnas Brotzu, guidata dal dottor Mauro Carta. L’unità è stata spedita al Centro Trapianti di Cincinnati, dove è stata impiegata nel trattamento del piccolo paziente. L’intervento, reso possibile grazie alla collaborazione tra la struttura cagliaritana e il registro americano NMDP (National Marrow Donor Program), è stato coordinato con il supporto del Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo (IBMDR).
La donazione, frutto della generosità di una famiglia sarda, ha avuto un esito positivo, senza complicanze rilevanti nel decorso post-operatorio. Un gesto semplice ma straordinario, che ha permesso di trasformare quello che spesso viene scartato – il sangue contenuto nel cordone ombelicale – in una risorsa preziosa per la medicina. Le cellule staminali ematopoietiche contenute nel cordone ombelicale rappresentano oggi una valida opzione per il trattamento di numerose patologie, in particolare nel campo dell’onco-ematologia pediatrica.

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