Selfie ai funerali delle vittime di Genova. Le critiche al gesto di Salvini e lui risponde così

Il gesto, giudicato dagli esponenti dell'opposizione di cattivo gusto, ha scatenato l'indignazione anche sul web dove ha girato a lungo l'immagine di Salvini accanto alla donna in posa per la fotografia.
È polemica per il selfie che il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha voluto scattare una sostenitrice ai funerali di Stato delle vittime del crollo del Ponte Morandi a Genova. Il gesto, giudicato dagli esponenti dell’opposizione di cattivo gusto, ha scatenato l’indignazione anche sul web dove ha girato a lungo l’immagine di Salvini accanto alla donna in posa per la fotografia.
“Esiste ancora un confine tra rispetto e propaganda? Fino a che punto ci si può autocelebrare? Può essere così impunemente superato il limite della decenza? La campagna elettorale continua può passare sopra come una ruspa anche al dolore? #Salvini #luttonazionale #FuneralidiStato”. Così commenta su Twitter Alessia Morani, deputata del Partito democratico ma anche fuori dal mondo politico le critiche al gesto non si sono fatte attendere, anzi hanno preceduto le prime.
Come riporta il Corriere della sera, tra i primi a far girare la foto c’è stato Francesco Di Gesù, alias Frankie hi-nrg mc che ha scritto: “I selfie, ai funerali di Stato. I selfie”. Immediata la replica del vicepremier: “C’è un rapper cretino che fa polemica perché dice che con alcune persone ho fatto una foto quando oggi ero a Genova. Questa è l’estate in cui l’opposizione la fanno i rapper ed i cantanti. Sono orgoglioso di tutti gli abbracci che ho ricevuto anche oggi a Genova e a questi poveretti non rispondo neanche“.

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Lo sapevate? Come si dice albicocca in sardo?

Una parola che in sardo fa sorridere (e arrossire) i più, non solo perché indica il famoso e ottimo frutto estivo. Scoprite perché.
Lo sapevate? Come si dice albicocca in sardo?
Una parola che in sardo fa sorridere (e arrossire) i più, non solo perché indica il famoso e ottimo frutto estivo. Scoprite perché.
Piricocu, frutto del desiderio (e non solo): quando l’albicocca in sardo fa arrossire più della frutta.
In sardo, specialmente nella variante campidanese, la parola che indica l’albicocca è talmente simpatica e carica di doppi sensi da far sorridere anche chi non ha mai messo piede in un frutteto. Stiamo parlando di “piricocu”, un termine che sì, descrive quel delizioso frutto estivo dalla polpa dolce e succosa, ma che nella lingua più ironica, tagliente e particolare del Mediterraneo, ha assunto significati ben più… stimolanti. Eh già, perché “piricocu” in sardo non si limita al cesto della frutta: può essere anche una bella ragazza (“Cussa picciocca esti unu bellu piricoccu”) e, per i più spinti, pure un modo allusivo e sfrontato per indicare l’organo femminile, specialmente se appartenente a una giovane e avvenente fanciulla. Insomma, la prossima volta che qualcuno vi offre unu “piricocu”, chiedete bene a cosa si riferisce: potrebbe essere una merenda o… un complimento ardito.

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