Tenta di rubare bottarga per centinaia di euro ma viene fermato dai carabinieri. In arresto un 48enne di Nuraminis.

Da qualche giorno si aggirava per gli scaffali del supermercato che si trova all’interno del centro commerciale Conforama di San Sperate con un abbigliamento alquanto inusuale per il mese di agosto e quindi sospetto: una felpa larga e pesante. Per questa singolarità, veniva tenuto d’occhio dal personale di vigilanza del supermercato che avevano notato la presenza costante e sospettosa dell’uomo. Poi, ieri mattina, la svolta. Dopo aver tagliato con delle grosse forbici da sarto le etichette antitaccheggio di diverse confezioni di bottarga per un valore di centinaia di euro, l’uomo, un 48enne di Nuraminis con precedenti, ha tentato di darsi alla fuga ma è stato fermato dai carabinieri di San Sperate, allertati dal personale di vigilanza.

Il 48enne è stato poi dichiarato in arresto e sottoposto agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza con rito direttissimo, mentre tutta la refurtiva è stata restituita al supermercato.

Con profonda emozione e devozione, si chiude oggi, 4 maggio, uno dei momenti più intensi e sentiti della tradizione sarda: il pellegrinaggio di Sant’Efisio. Dopo il lungo cammino che dal primo maggio lo ha condotto fino a Nora – luogo sacro del suo martirio – oggi il Santo compirà in una sola giornata il viaggio di ritorno che lo riporterà alla sua amata chiesetta di Stampace, nel cuore di Cagliari.

Lo accoglieranno come sempre migliaia di fedeli, ma rispetto all’andata sarà un ritorno più silenzioso, più intimo, carico di raccoglimento. Una processione che, nel pomeriggio, seguirà il cammino inverso tra volti segnati dalla devozione e mani giunte in preghiera.

In serata, attorno alle 22, Sant’Efisio varcherà di nuovo la soglia della sua chiesa, accolto da un’atmosfera sospesa tra spiritualità e commozione. Qui si terrà la solenne Benedizione Eucaristica e il rito dello scioglimento del voto, rinnovando quell’antico legame che unisce il popolo sardo al suo Santo protettore da oltre tre secoli.

In quel momento di silenzio sacro, Cagliari si ferma: ogni passo, ogni sguardo, ogni preghiera diventa parte viva di una promessa che non smette mai di rinascere.