I test sono finiti, ora si comincia a far sul serio. La sconfitta con l’Atletico Madrid lascia al Cagliari buone sensazioni in fatto di mentalità e identità, ma continua a cerchiare col rosso le lacune all’interno della rosa per quanto riguarda la difesa e la trequarti. Domenica sera intanto arriverà alla Sardegna Arena il Palermo (terzo turno di Coppa Italia, fischio d’inizio alle ore 20.30), e lì i confronti cominceranno a pesare seriamente.

« Ho visto un notevole passo in avanti, sotto il profilo della manovra e della compattezza di squadra » ha dichiarato Rolando Maran nella conferenza stampa di ieri notte.  La fiducia c’è ed è normale che finora abbia testato i suoi ragazzi sul territorio della tenuta tattica e fisica, valore che in diverse partite tornerà utile per ottenere un risultato soddisfacente. La squadra fa ancora fatica sulla trequarti dove imperversa un Artur Ionita improvvisato nel ruolo in attesa di conoscere il futuro di Joao Pedro. Molto meglio Lucas Castro in quel ruolo, gioiellino tuttofare che contro l’Atletico ha dato spettacolo in più di una occasione, ma non sarà lui il giocatore deputato a ricoprire uno spazio così decisivo.

Ecco perché il ds Marcello Carli dovrà rispettare il detto che “un vero ds si vede nel momento in cui riesce a liberare una rosa dai giocatori fuori progetto, non solo con gli acquisti“. È abbastanza chiaro come servano un centrale difensivo ed eventualmente un trequartista (ma se dovesse rimanere Marco Sau, può essere una soluzione ideale). Ma è altrettanto chiaro che occorra sfoltire, e non di poco. Al momento Maran può fare affidamento su 27 giocatori, che diverranno 28 qualora dovesse arrivare un difensore (ancora da decidere se sarà l’argentino Walter Kannemann o una soluzione a sorpresa degli ultimi giorni).

I possibili partenti sono sempre gli stessi: Capuano verrà tenuto fino all’ultimo come pedina di scambio qualora dovesse saltare fuori una esigenza da qui al 18 agosto; Andreolli sta trattando la rescissione del contratto visto che il Cagliari vuole lasciarlo partire ma alle proprie condizioni; Cigarini e Colombatto si stanno giocando la posizione da vice regista basso, ma sembra che in questo momento il primo sia favorito grazie ai buoni uffici dei compagni e all’assenza di mercato (l’ex Sampdoria non vuole giocare in B e non vuole essere riserva di qualche altra squadra in A); Ionita è ancora pesantemente in bilico ma ha la stima di Maran che invece ha chiesto di lasciar andare Caligara per una stagione; Deiola non si muove per questioni di lista mentre Dessena sta provando a sondare soluzioni sia in A che in B che lo riavvicinino a casa. Si è sgonfiato il clamore intorno a Niccolò Barella, ma fino agli ultimi secondi di mercato l’Inter potrebbe presentare una offerta.

Di sicuro Maran ha in testa il suo 11 titolare e non lo ha mai nascosto. Con l’avvio del campionato verranno inseriti anche i croati Srna e Bradaric, col secondo che potrebbe esordire direttamente domenica 19 agosto contro l’Empoli. Sono loro due delle novità di questa stagione assieme al rientrante Marko Pajac come terzino sinistro, il già citato Castro e la punta Alberto Cerri. I tifosi hanno già avuto modo di vederli contro l’Atletico di Simeone, ma il primo vero test di campionato arriverà alla seconda giornata contro il Sassuolo (26 agosto).

Un inizio decisamente soft dal quale i rossoblù dovranno guadagnare diversi punti in vista dell’obiettivo finale. La prima “grande” arriverà alla quarta giornata quando in Sardegna sbarcherà il Milan di Gonzalo Higuain (16 settembre), a seguire l’Inter dell’ex Radja Nainggolan alla settima giornata ma a San Siro (30 settembre). Per gustarsi l’avvento di Cristiano Ronaldo, invece, i tifosi dovranno attendere al 3 aprile quando andrà in scena la trentesima giornata, l’undicesima del girone di ritorno. Un lungo aspettare con il proposito di vedere il Cagliari nelle migliori posizioni della classifica.

Il Cagliari lotta per un tempo ma si arrende all’Olimpico contro la Lazio.

Buon Cagliari a Roma ma gli uomini di Pisacane alla fine si arrendono (0-2) alla Lazio. La Lazio accelera nella ripresa e il Cagliari cade ancora: Isaksen e Zaccagni decidono all’Olimpico.

Il Cagliari esce sconfitto per la seconda volta in pochi giorni e vede allontanarsi la zona di sicurezza della classifica. All’Olimpico la Lazio si impone 2-0, sfruttando la superiorità tecnica e la maggiore brillantezza nella ripresa. A decidere la gara sono due splendide conclusioni di Isaksen e Zaccagni, che nel secondo tempo piegano la resistenza dei rossoblù dopo una prima parte equilibrata ma povera di emozioni.

Pisacane sceglie di ripartire con il 4-3-1-2, confermando gran parte dell’undici visto nel turno precedente. Palestra viene spostato a sinistra, una mossa pensata per contenere le accelerazioni di Lazzari e Zaccagni. L’inizio è bloccato: i ritmi bassi e le difese attente limitano le occasioni da gol. Il primo squillo arriva al 4’, quando Prati ci prova da fuori area dopo un corner, ma il suo tiro sorvola la traversa. Al quarto d’ora è Gaetano a trovare Folorunsho con un passaggio filtrante, ma il destro dell’esterno è troppo debole per impensierire Provedel. Anche Esposito, al 20’, non trova la mira su un pallone vagante al limite.

Gaetano accusa qualche problema fisico ma resta in campo, mentre la Lazio cresce con il passare dei minuti. Al 27’ Cataldi mette in mezzo un cross basso dopo uno schema su calcio d’angolo, e Palestra in scivolata riesce a liberare. Subito dopo Zaccagni crea scompiglio: supera Zappa, serve Bašić, ma il mancino del centrocampista finisce alto. Lazzari, pochi istanti più tardi, mette un altro pallone pericoloso in mezzo che Zaccagni gira a lato di un soffio. I biancocelesti aumentano la pressione e al 31’ costringono Caprile al primo vero intervento decisivo, un tuffo spettacolare sul tiro a giro di Marušić. Nel finale di tempo il Cagliari sfiora il vantaggio con Folorunsho, che raccoglie una punizione di Esposito e calcia da posizione defilata trovando la risposta di Provedel, poi Luperto vede il suo tentativo ribattuto. Il primo tempo si chiude senza reti ma con la sensazione che la Lazio stia prendendo il controllo.

La ripresa si apre con un cambio forzato per Sarri, che sostituisce Romagnoli con Provstgaard. Il Cagliari parte con buon piglio, ma spreca subito due occasioni potenzialmente interessanti: Esposito serve Borrelli, che calcia malamente, poi Gaetano fugge in contropiede ma conclude debolmente di sinistro. I rossoblù danno l’impressione di poter colpire, ma mancano di precisione nell’ultimo passaggio. Al 53’ Mina prova di testa su cross di Palestra, senza fortuna.

La partita si accende al 65’. Isaksen, fino a quel momento contenuto, riceve sulla destra, punta Palestra, si accentra e lascia partire un sinistro magnifico che si infila all’incrocio. È il gol che sblocca la gara e taglia le gambe al Cagliari. Pisacane tenta di reagire inserendo Luvumbo e Kılıçsoy al posto di Esposito e Borrelli, ma la Lazio gestisce bene il vantaggio, affidandosi all’esperienza di Vecino, entrato poco prima. Al 75’ Adopo ci prova dalla distanza, ma Provedel blocca senza difficoltà.

Negli ultimi minuti il Cagliari si riversa in avanti con generosità. Pavoletti e Idrissi entrano per dare peso all’attacco, e proprio il centravanti, all’82’, sfiora la deviazione vincente su un cross di Prati. Poco dopo Felici calcia con potenza, ma Guendouzi si oppone col corpo, evitando il pareggio. La Lazio, pur arretrando, resta pericolosa in contropiede e al 90’ chiude definitivamente i conti: un errore in uscita di Prati consente a Zaccagni di recuperare palla, accentrarsi e firmare con un destro preciso il 2-0 finale.

Per il Cagliari è un’altra serata amara, fatta di buone intenzioni ma poca concretezza. La Lazio, invece, ritrova serenità e continuità di risultati, dimostrando di saper colpire nei momenti decisivi. I rossoblù tornano a casa senza punti, con la necessità di ritrovare fiducia e lucidità prima che la classifica diventi davvero complicata.