Nuovo murale a San Gavino Monreale: Giorgio Casu dipinge la pavoncella sarda
Un nuovo capolavoro artistico colora la cittadina di San Gavino Monreale: il ritorno del figliol prodigo Giorgio Casu ha dato vita ad un murale che raffigura la "pavoncella della rinascita".
San Gavino Monreale nuovamente in festa per l’arrivo di una nuova opera muraria, questa volta firmata dal figliol prodigo Giorgio Casu – uno dei maggiori esponenti dell’arte muralista al mondo. Questa volta su un enorme parete del paese è stata riprodotta una enorme pavoncella sarda come simbolo di rinascita del paese e della via che la ospita, cioè viale Rinascita. Come sempre coadiuvato dai ragazzi dell’associazione culturale Skizzo e dalla collaborazione di qualche ospite inaspettato (l’attore e comico Jacopo Cullin), Casu ha potuto così completare una nuova opera di assoluto rilievo.
Nella serata di sabato, canti e balli per l’inaugurazione davanti a centinaia di persone, con tutta la comunità che ha partecipato con piacere e interesse allo svelamento dell’opera. L’artista ha voluto spiegare la genesi del murale, andando anche nel dettaglio dei colori e del significato.
Com’è andato il lavoro di quest’anno?
Il lavoro è andato molto bene. Il muro aveva la stessa altezza di Don Chischotte, erano otto piani di ponteggio. E’ stato particolare perché era isolato dagli altri muri e dunque era decisamente diverso. Però le colonne portanti della squadra sono sempre le stesse e quindi abbiamo consolidato un metodo di lavoro che ormai conosciamo molto bene. Siamo andati più rilassati, abbiamo gestito bene anche i tempi. In alcuni frangenti eravamo in 5, in altri eravamo in 11/12.
Qual è il tema di quest’anno e com’è arrivato?
Il tema di quest’anno è una pavoncella sarda. Questo tema è arrivato in divenire: avevo fatto un progetto in cui c’erano una fenice e una volpe. La fenice come simbolo di rinascita del paese in viale Rinascita, e una volpe che era un po’ il simbolo dell’arte e dell’amore per l’arte. Facendo altre prove su questo muro, ho pensato però che lo stesso avesse bisogno di un soggetto molto grande. Ho iniziato a fare a mano la fenice e a poco a poco questa è somigliata sempre di più una pavoncella. E così è diventata una pavoncella che mantiene il significato della rinascita della via e del paese.
Quale stile hai utilizzato? C’è una differenza rispetto ai tuoi lavori passati..
Ho mischiato un po’ lo stile di un gufo che avevo disegnato parecchi anni fa e un background molto delicato, uscendo così da uno schema che stava ricorrendo molto spesso in altri murali qui a San Gavino: ovvero lo sfondo scuro su cui far trasparire il contrasto dei colori forti. Così ho pensato ad un background un po’ più elegante, sul beige, con colori un poco meno saturati, sul pastello. La costruzione cromatica prevede: la parte più chiara è il background, la parte centrale ha un grigio chiaro che funge da decoratore, tutta la parte geometrica che si estende diagonalmente invece è tutta formata senza neri. Ci sono delle decorazioni pastello, con l’utilizzo in particolare del marrone, del rosa e del rosso. Il tutto per far spiccare la pavoncella dove ho usato dei colori più saturati ma non troppo e l’uso del nero che è stato questa volta abbastanza centellinato. I colori sono della stessa gradazione e della stessa luminosità.
Che influenze ci sono in questo lavoro? E quali difficoltà? Ogni murale porta con sé delle difficoltà previste e impreviste..
Ci sono influenze di New York, Los Angeles, Messico e Cuba. In questo si nota soprattutto lo stile messicano, i messicani sono fortissimi. Anche loro utilizzano molto la gradazione di colore, il cambio dicromatico.. c’è anche un po’ di influenza asiatica, in particolare giapponese. Ho preso molto da questi paesi. Problemi invece non ce ne sono stati invece, è andato tutto abbastanza liscio.
Obiettivi futuri, quali sono?
Probabilmente ripartirò a ottobre e novembre come faccio sempre. Ho contratti con delle gallerie: uno a Laguna Beach in California e un altro a New York. Ho anche dei progetti in Messico dove curo la direzione artistica di alcuni hotel e ville private, proseguendo così sia i lavori da muralista che quelli su tela, a cui si aggiungono i lavori in ceramica, d’argento e di design.
Il murale è visitabile in viale Rinascita a San Gavino Monreale, e si aggiunge al già ricco programma di opere murarie presenti nel paese campidanese. Riguardo la pavoncella sarda, i significati attribuiti sono diversi e molto affascinanti: trattandosi di un amuleto molto antico connesso al mondo agro-pastorale, essa simboleggia la fertilità, invoca raccolti ricchi, piogge abbondanti e la salute delle greggi. Come riportato da diverse fonti, la sua origine è da ricercare in tempi remoti, si pensa sia giunta in Sardegna con i Bizantini che dominarono l’isola dal 534 d. C. Per maggiori informazioni sul tour dei murales organizzata dall’associazione Skizzo si può contattare la loro pagina facebook (QUI) e avere tutti i dettagli.
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