Servizio Civile: pubblicati i nuovi bandi. Ecco tutte le info e la scadenza delle domande

Servizio Civile: sono online i nuovi bandi per partecipare ai 411 progetti del servizio civile. In totale saranno 3.556 i volontari impiegati. Nell'articolo tutte le info utili per fare domanda
Servizio Civile: pubblicati i bandi per la selezione di 3.556 volontari da impiegare in progetti di Servizio Civile Nazionale nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Lazio, Sardegna e Sicilia. I bandi permettono la selezione 3.556 volontari e si riferiscono a 411 progetti finanziati con la riprogrammazione di fondi europei destinati al Programma Operativo Nazionale “Iniziativa occupazione giovani” – PON IOG, nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Lazio, Sardegna e Sicilia.
Possono partecipare ai bandi di selezione giovani di età compresa tra 18 e 28 anni, non occupati e non inseriti in percorsi di istruzione e formazione (i cosiddetti NEET), così come dettagliatamente descritto alla voce “requisiti e condizioni di ammissione” contenuta nei bandi. Ciascun giovane ha la possibilità di presentare una sola domanda di partecipazione e per un unico progetto di servizio civile da scegliere tra quelli inseriti nei bandi. Può presentare domanda anche chi ha già svolto il servizio civile, chi ha partecipato al progetto sperimentale europeo IVO4ALL o chi è stato impegnato nei Corpi civili di pace. La durata del servizio è di dodici mesi.
Le domande, redatte secondo le indicazioni contenute nei bandi, devono essere indirizzate direttamente all’ente che realizza il progetto prescelto e devono pervenire entro e non oltre le ore 14.00 del 20 luglio 2018. La selezione dei candidati è a cura di ciascun ente che realizza il progetto e che pubblicherà sulla home page del proprio sito tutte le informazioni necessarie. Nella sezione Bandi Regionali è possibile accedere ai bandi e all’elenco dei progetti da attuare nelle singole Regioni che hanno inserito la misura Servizio Civile Nazionale nel loro programma di attuazione di Garanzia Giovani.

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La Sardegna era uno dei più grandi bacini di argento e piombo dell’Antica Roma

Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l'organizzazione della vita civile e militare.
In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.
Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.
Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.

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