Barcone con 447 profughi: in 30 si buttano in mare e 4 annegano
Ennesimo dramma nel Mediterraneo. Da un barcone carico di 447 migranti, in 30 si buttano in mare e 4 di loro muoiono annegati
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Sono annegati 4 dei 30 migranti che, in viaggio su un barcone, si sono gettati in mare alla vista delle navi Protector di Frontex e Monte Sperone della guardia di finanza al largo di Linosa. Lo hanno confermato alla Squadra mobile di Ragusa parenti e amici delle vittime. Al comandante e all’equipaggio del barcone, fermati a Pozzallo per aver favorito l’immigrazione illegale, contestato anche il reato di morte come conseguenza di altro delitto.
Egiziani, siriani, tunisini e algerini i fermati. Come riporta Tgcom, comandante ed equipaggio erano dotati di navigatore satellitare e bussola. Si è scoperto che il capitano era già stato arrestato nel 2004 come scafista. I migranti a bordo, 447 persone in tutto, sono stati fotosegnalati alla polizia scientifica di Ragusa: tra loro ci sono due nigeriani che erano già stati in Italia. I due erano stati espulsi perché irregolari.
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Sparatoria a Sant’Elia: due arresti e un minorenne coinvolto

Le indagini, supportate da immagini di videosorveglianza e testimonianze, hanno portato all’identificazione di tre presunti responsabili: un 50enne, un 28enne e un minorenne di 17 anni.
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La Polizia di Stato di Cagliari ha arrestato due uomini per lesioni personali pluriaggravate e porto abusivo di arma clandestina in relazione alla sparatoria avvenuta ieri sera nel quartiere di Sant’Elia. I fatti si sono verificati intorno alle 19:40 nei pressi di un bar di via Schiavazzi, dove una violenta rissa tra più persone è degenerata con l’esplosione di colpi d’arma da fuoco.
All’arrivo delle Volanti e della Squadra Mobile, due uomini sono stati trovati feriti a terra e soccorsi dal 118. Uno presentava una ferita da arma da fuoco al fianco e un trauma alla testa, l’altro lesioni da arma da taglio alla schiena. Entrambi sono stati ricoverati all’ospedale Brotzu con prognosi di 30 e 21 giorni.
Le indagini, supportate da immagini di videosorveglianza e testimonianze, hanno portato all’identificazione di tre presunti responsabili: un 50enne, un 28enne e un minorenne di 17 anni. Secondo la ricostruzione, uno avrebbe sparato con una pistola, mentre gli altri due avrebbero partecipato all’aggressione armati di katana e coltello. Alla base dell’episodio ci sarebbe stato un litigio avvenuto poco prima.
I tre si sono presentati spontaneamente agli agenti, ammettendo i fatti, e l’arma è stata recuperata. I due maggiorenni sono stati condotti nel carcere di Uta, mentre per il minorenne è scattato l’affidamento al genitore, come previsto dalla normativa.
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